Niente tutela per l’Arco Gabrielli, la ricostruzione si complica
Il portale d’ingresso alla storica tenuta di Pannaconi, crollato lo scorso 4 gennaio, non era sottoposto a vincoli da parte della Sovrintendenza ai beni architettonici. Ripristino possibile ma oneroso.
Lo storico arco posto all’ingresso della tenuta Gabrielli a Pannaconi di Cessaniti, databile al ‘600 e crollato lo scorso 4 gennaio, non era sottoposto ad alcun vincolo di tutela da parte della Sovrintendenza ai beni architettonici e paesaggistici della Calabria. È questo il primo riscontro scaturito dal sopralluogo che, nella mattinata di ieri, funzionari dell’organismo di tutela hanno effettuato sul luogo del crollo accompagnati da esponenti della locale amministrazione comunale, con in testa il sindaco Francesco Mazzeo che ha sollecitato la stessa visita.
È quanto riferisce questa mattina il Quotidiano del Sud. Si complica, dunque, l’auspicata opera di ripristino di quello che nel tempo era assurto a simbolo della piccola frazione ma che, come si è appurato, non era mai stato acquisito al patrimonio comunale benché la proprietà avesse già espresso in passato la volontà di donarlo alla comunità.
Crolla portale del ‘600, Pannaconi perde il suo simbolo
Tecnicamente, è stato spiegato dai funzionari intervenuti, il ripristino sarebbe reso possibile grazie a nuove tecnologie e in anastilosi (tecnica di restauro grazie alla quale si rimettono insieme pezzo per pezzo strutture crollate) anche sulla base di fotografie e rilievi. Tuttavia si tratta di una procedura inevitabilmente lunga e costosa.
Nell’immediato bisognerà procedere alla messa in sicurezza del sito, mentre, parallelamente, il sindaco Mazzeo ha riferito che avvierà una procedura per il riconoscimento dell’interesse culturale dei resti al fine di ottenere un sostegno per il ripristino dell’arco.