La Tonnara di Bivona riapre al pubblico per la mostra sulla vita marinara
Iniziativa della Pro loco di Vibo Marina e della parrocchia di San Pietro che sollecitano il ministero a rendere fruibile un bene di archeologia industriale legato al mare e alla pesca
Curiosità o interesse, da ieri, domenica 22 luglio, e sino al 16 agosto si riaprono i battenti della Tonnara di Bivona con una mostra storico fotografica disposta nei saloni della palazzina gentilizia, un’esposizione di grande significato anche per la presenza dei rais e familiari con un forte vissuto da raccontare. L’iniziativa, limitata ad un breve periodo estivo, avviene per una collaborazione tra la Pro loco di Vibo Marina e la parrocchia San Pietro di Bivona, coadiuvata da alcuni appassionati cittadini volontari, accolta dall’amministrazione comunale. Quest’anno vi è anche un particolare molto suggestivo e da non perdere: da due piccole finestre poste al primo piano della palazzina, un tempo utilizzate per controllare l’andamento del lavoro della tonnara di terra, si può ammirare dall’alto la splendida “loggia fine ‘800 pilastrata in legno di quercia calabrese”, il cuore della tonnara, con quel che rimane dei barconi della mattanza da restaurare al più presto; avvolta da un silenzio quasi religioso, ci fa riflettere sulla storia del lavoro e sul necessario impegno di tutti per salvaguardare un bene storico ed estetico, etnologico o antropologico così prezioso.
L’invito della Pro loco è quindi «quello di raggiungere Bivona, poco a sud del porto di Vibo Marina; un’occasione anche per una sosta nella vicina spiaggia, per chi desidera nella zona buona ristorazione a tipica cucina marinara, disponibilità di alberghi e b&b; scoprire ancora un sito di archeologia industriale legato al mare ed alla mattanza tra i più rappresentativi del Sud Italia insieme a Favignana; un complesso architettonico costiero unico in Calabria – ove spesso è più nota la civiltà contadina e non la vita marinara degli 800 chilometri di costa – costituito da più elementi formanti un’unità funzionale: palazzina gentilizia, cappella dei pescatori, l’ampia loggia (non visitabile), il deposito dei sugheri convertita in saletta convegni e quello del sale, l’alloggio del rais». L’intento è, ancora, «quello di “contribuire a far conoscere” ai calabresi, viaggiatori e turisti, scuole e associazioni, un bene monumentale vincolato e per fortuna ancora non sacrificato – come avvenuto purtroppo per altri – in nome di una malintesa modernità; sul complesso architettonico della Tonnara di Bivona vi sono da tempo tante attese quale volano per una nuova economia che dia sviluppo ed occupazione. E’ necessario ancora l’impegno di tutti: cittadini, amministrazioni, politica, nel trovare consensi ed un serio impegno per una piena tutela e la giusta valorizzazione; sollecitare il MiBact a non perdere altro tempo, a non tener chiuso questo bene comune che va degradandosi tra incurie del tempo e degli uomini, ad inserirlo a pieno titolo nei poli museali nazionali/regionali, a renderlo prontamente fruibile quale “Museo della Civiltà del Mare riferimento per tutta la Calabria” che ha vissuto e vive ancora, talora con sacrifici, di mare e di pesca».
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