mercoledì,Novembre 27 2024

San Calogero, in scena “La Tavernetta” per non cadere vittime dell’illegalità

L’iniziativa ad opera degli alunni dell'Istituto scolastico comprensivo di Rombiolo, nell'ambito del progetto regionale dal titolo “Ciak: un processo simulato... per evitare un vero processo”

San Calogero, in scena “La Tavernetta” per non cadere vittime dell’illegalità
Gli alunni interpreti dell'opera

di Marco Galati

Ha avuto luogo nei giorni scorsi nella sala-convegni dell’ex Saub di San Calogero, la rappresentazione scenica di formazione “La Tavernetta” ad opera degli alunni dell’Istituto scolastico comprensivo di Rombiolo, nell’ambito del progetto regionale dal titolo “Ciak: un processo simulato… per evitare un vero processo”. La messinscena ideata dall’associazione “Ciak formazione e legalità”, è tesa ad educare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole alla cultura della legalità e a tutelarli preventivamente da possibili fenomeni di devianza minorile, attraverso un processo di consapevolizzazione. L’opera, mediante la conoscenza e la rappresentazione delle tecniche e delle regole del processo penale minorile, si propone di evitare ai giovani l’ingresso nel circuito penale. [Continua in basso]

Il giudice Roberta Mallamaci

A spiegare il senso dell’iniziativa ha provveduto la responsabile dell’associazione Ciak, il giudice onorario del tribunale dei minori di Catanzaro, Roberta Mallamaci, corroborata dagli avvocati Anna Filice e Anna Rita De Franco: «I ragazzi attraverso il processo penale simulato – ha chiarito la magistrata – imparano il disvalore delle proprie azioni, le conseguenze che potrebbero subire finendo nelle maglie della giustizia. È compito delle agenzie educative, famiglia, scuola, associazioni, costruirgli attorno una rete di protezione sociale durante le fasi della crescita, per evitare di vederli cadere vittime dell’illegalità».

Non ha nascosto la propria soddisfazione, al termine della giornata, la referente del progetto Ciak la professoressa Maria Beatrice La Torre (coadiuvata dal professore Domenico Romano), che ha avuto parole di elogio per i ragazzi nell’interpretare i ruoli, nonché di ringraziamento per tutti coloro che si sono prodigati per la buona riuscita della manifestazione, non ultimo il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Vibo Valentia che ha messo a disposizione le toghe indossate dai piccoli attori. All’evento, tra il folto pubblico, erano presenti anche il maresciallo della locale stazione dei carabinieri, Carmelo Agrò, l’assessore comunale Giuseppe Castagna, il parroco don Antonio Farina e, ovviamente, la “padrona di casa” la dirigente scolastica Pasqualina Servelli.

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