Favelloni riabbraccia la statua restaurata di San Filippo
Gli interventi sono stati resi necessari per garantire la stabilità. I festeggiamenti si terranno l’11 e 12 maggio
Dopo circa tre mesi e mezzo di restauro la comunità di Favelloni ha potuto riabbracciare la statua di San Filippo d’Agira. Il patrono della frazione è infatti ritornato nella sua sede originaria in concomitanza con l’avvio della novena che precede i festeggiamenti dell’11 e 12 maggio. Gli interventi sono stati resi necessari poiché l’effige presentava danneggiamenti dovuti agli insetti e al trascorrere del tempo, tali da pregiudicarne le stessa stabilità. Nel corso della prima parte del pomeriggio d ieri, in un clima di grande commozione, il vescovo Luigi Renzo ha svelato il “nuovo” San Filippo e, in sinergia con il parroco don Andrea Campennì, proceduto alla celebrazione della messa. Una giornata storica per i fedeli che da generazioni venerano il santo taumaturgo venuto dalla Tracia: «Dobbiamo tenerci – ha commentato il vescovo nell’omelia – perché questi nostri “campioni” possono essere riferimento nelle nostre vite». La statua lignea, realizzata ai primi del Novecento, appartiene quasi certamente alla produzione artistica serrese.
Si presentava con ulteriori 7 strati, con lacune e lesioni sapientemente assestate. Le varie fasi del restauro – conservativo quanto funzionale (per consentire ai fedeli di portare la statua in processione) sono state riprese al termine dei riti tramite l’ausilio di diapositive. Don Andrea, nel fare gli onori di casa, ha ringraziato i presenti – tra cui il maresciallo dei carabinieri della Stazione di Cessaniti Pasquale Pierri – e quanti hanno contribuito in diverse modalità alla concretizzazione delle attività: «Questo restauro – ha aggiunto il parroco – ci deve aiutare a riscoprire, restaurare il nostro modo di essere comunità. San Filippo – ha evidenziato – deve essere un segno di unità per vincere le forze disgregative».
Consolidato il senso di protezione dei fedeli nei confronti del santo: «Ora, grazie al rinnovato aspetto – ha detto il sindaco Francesco Mazzeo – potrà ritornare ad essere centro di riferimento». Sulle radici del culto verso San Filippo ha indagato il professor Basilio Purita. Oltre alla presenza, in tempi antichi, di due monasteri nell’area di Briatico (San Pancrazio e San Filippo) ha spiegato l’esistenza di una certificazione ufficiale pervenuta grazie ai documenti della Chiesa. Nel 1310, infatti, gli atti riportano l’avvenuto pagamento della decima da parte degli ecclesiali del luogo al papa. Altra data densa di significati: il 3 agosto 1915 con l’incendio della chiesa. Poco fu strappato alla furia delle fiamme. Quindi venne commissionata una nuova statua e il culto ebbe modo di continuare. Quanto realizzato in termini di attività restaurativa è stato infine illustrato dal restauratore Nicola Mazzitelli prima delle conclusioni.
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