Covid, Di Natale (IriC): «A Vibo vaccinati over 60. La giunta dica se lo sapeva»
Il consigliere regionale interviene sul caos vaccini in Calabria: «L’Asp avrebbe deciso di vaccinare, senza prenotazione, la fascia di età compresa tra i 60 e i 79 anni. Scelta priva logica».
«In Calabria bisogna concludere le vaccinazioni agli ultraottantenni ma vengono vaccinati, senza prenotazione, gli over sessanta». Lo afferma, in una nota ufficiale, il segretario-questore dell’assemblea regionale della Calabria, Graziano Di Natale, che interviene sul caos vaccini in Calabria e soprattutto su quanto sarebbe avvenuto oggi a Vibo Valentia.
«La gestione della campagna vaccinale diviene, giorno dopo giorno sempre più grottesca e paradossale e, mio malgrado – aggiunge – sono nuovamente costretto ad intervenire nel rispetto del ruolo istituzionale che ricopro, denunciando defezioni generate da scelte senza senso. Apprendo dagli addetti ai lavori e da autorevole agenzia di stampa che in Calabria, sebbene non siano state completate le operazioni di inoculazione per gli ultraottantenni, nelle festività di Pasqua, si è scelto di vaccinare gli over sessanta, come accaduto a Vibo. Addirittura – aggiunge il consigliere regionale di opposizione – sembrerebbe che solo sabato infatti l’Asp avrebbe deciso di vaccinare, senza prenotazione, la fascia di età compresa tra i 60 e i 79 anni. Trovo questa scelta priva di ogni costrutto logico».
Il vicepresidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, dopo aver intercorso un confronto telefonico con gli addetti ai lavori, prosegue nell’ennesima denuncia pubblica sulle zone d’ombra della campagna di vaccinazione: «Come se non destasse già abbastanza dubbi – continua Di Natale – che in una regione tra le ultime in Italia per percentuale di vaccinati, vengano immunizzate migliaia di persone sotto la voce “Altro”, adesso ecco le fiale per ultrasessantenni mentre altri attendono la prima dose, come per esempio per migliaia di operatori scolastici».
L’esponente politico manifesta tutta la propria incredulità: «Dispiace dover prendere atto di vicende simili che mortificano una regione intera. Ben venga la somministrazione dei vaccini ma questa deve avvenire sulla base dei criteri ministeriali stabiliti e del buon senso. Chiedo alla giunta regionale se era a conoscenza di quanto accaduto. Voglio ricordare -conclude – che ho richiesto la convocazione della Commissione regionale di vigilanza al fine di comprendere alcune dinamiche nella gestione dei vaccini in Calabria. Auspico risposte. Il silenzio lede l’immagine di una regione che ha bisogno di tornare a sperare. Dal mio canto mi oppongo a questo modo di fare. Sono estraneo a questa gestione della res publica».