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Asilo nido a Vibo, il Tar annulla l’aggiudicazione alla Cooperativa Santa Chiara

Accolto il ricorso della Vibosalus: Comune e primo cittadino condannati al pagamento delle spese di lite. Soriano in Consiglio comunale: «Il sindaco rimetta la delega alle Politiche sociali». La replica: «L’errore è degli uffici»

Asilo nido a Vibo, il Tar annulla l’aggiudicazione alla Cooperativa Santa Chiara
Il sindaco interviene in Consiglio comunale

La Prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Calabria ha accolto il ricorso presentato dalla Società cooperativa Vibosalus in ordine al bando di assegnazione del servizio di gestione dell’asilo nido comunale di Vibo Valentia, disponendo l’annullamento dei provvedimenti impugnati e condannando il Comune e il sindaco Maria Limardo al pagamento di spese e competenze di lite nella misura di 1.650 euro oltre agli altri oneri.

La vicenda tra le mosse dal ricorso proposto dall’ex gestore del nido comunale contro la determina dirigenziale del 18 febbraio 2021, che sanciva l’aggiudicazione definitiva della gestione del nido comunale dal primo febbraio al 26 giugno 2021, in capo alla Santa Chiara Società cooperativa sociale, e di tutti gli assi connessi. In particolare del verbale della seduta del 27 gennaio 2021, nel quale veniva individuata proprio la Santa Chiara quale potenziale aggiudicataria della gara.

Il Tar ha accolto, in particolare, due dei quattro motivi sollevati dalla società ricorrente, afferenti al possesso dei requisiti di capacità tecnica e professionale e l’errata valutazione dell’offerta tecnica da parte della Stazione appaltante che ha generato l’attribuzione di un punteggio non corretto. La bocciatura del Tar, che costringerà ora il Comune ad emanare un nuovo bando, è stata al centro delle discussioni preliminari questa mattina in Consiglio comunale. A portarla all’attenzione dell’assemblea, chiedendo chiarimenti al primo cittadino, sono stati, dai banchi dell’opposizione, Stefano Soriano (Pd) e Giuseppe Policaro (Vd).

«Avevamo sollevato la questione più volte in commissione – ha detto in particolare Soriano -, lei sindaco aveva garantito in prima persona sulla regolarità della procedura. Vorremmo sapere giorno 6 aprile, quando l’asilo dovrà riaprire, in che condizioni lo farà e le chiedo inoltre, visto che si era fatta garante, di rimettere la delega alle Politiche sociali. Lei al momento ha 25 deleghe ed evidentemente non può seguirle tutte».   

Dal sindaco Limardo la replica a Soriano: «La mia garanzia era esclusivamente politica, non certo sulla correttezza della gara, visto che si tratta di procedure che appartengono all’aspetto gestionale degli uffici. Non so nulla della sentenza – ha detto -, so del ricorso, ma noi non ci siamo costituti. Se la commissione ha fatto un errore e il Tar lo ha emendato ne prendiamo atto». Quindi sulla tempistica del bando ha spiegato: «La gara è stata fatta a metà anno perché in quel periodo c’era stata una sospensione del servizio, altrimenti non avrebbe avuto senso. Quindi, piuttosto che prorogare abbiamo preferito fare un nuovo bando, così come già stabilito come atto d’indirizzo generale».  

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