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Rinascita-Scott, respinta la ricusazione del gup ad opera di Giuseppe Accorinti

La Suprema Corte rigetta il ricorso e sottolinea che il provvedimento del giudice era finalizzato a ribadire il carcere duro per il boss di Zungri

Rinascita-Scott, respinta la ricusazione del gup ad opera di Giuseppe Accorinti
La Corte di Cassazione e nel riquadro Giuseppe Accorinti

La sesta sezione della Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso del boss Giuseppe Accorinti, 62 anni, di Zungri avverso la decisione con la quale il Tribunale di Catanzaro il 4 novembre scorso ha respinto l’istanza di ricusazione nei confronti del gup distrettuale, Claudio Paris che aveva autorizzato il controllo auditivo dei colloqui e disposto il divieto di ricezione di quotidiani a diffusione locale. Il Tribunale nel ritenere manifestamente infondata l’istanza di Accorinti, ha segnalato che i provvedimenti richiamati da Accorinti non contengono alcuna valutazione di merito sui fatti dei quali lo stesso era imputato. evocando soltanto i presupposti del regime di detenzione speciale ai sensi dell’art. 41bis (carcere duro). [Continua in basso]

La Procura Generale si era espressa pure lei per l’inammissibilità del ricorso segnalando che l’attività “pregiudicante” ai fini della ricusazione deve esser tale da implicare una valutazione sul merito dell’accusa e non può ravvisarsi in qualsiasi attività processuale precedentemente svolta dallo stesso giudice nel medesimo o in un altro procedimento penale. Per la Cassazione, il riferimento operato dal giudice ricusato all’inserimento stabile dell’imputato Giuseppe Accorinti in un’organizzazione di stampo mafioso era strettamente funzionale (ed in alcun modo “anticipatorio” della decisione sul merito dell’accusa) all’adozione dei provvedimenti legati alla sottoposizione di Accorinti al regime speciale di cui all’art. 41bis dell’ordinamento penitenziario (carcere duro).

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