giovedì,Novembre 28 2024

“Diplomificio” a Stefanaconi, conclusi gli interrogatori di garanzia

Tutti hanno risposto alle domande del gip del Tribunale di Vibo Valentia, mentre il preside dell’Accademia Fidia Michele Licata si trova invece ricoverato in ospedale

“Diplomificio” a Stefanaconi, conclusi gli interrogatori di garanzia

Sono terminati davanti al gip del Tribunale di Vibo Valentia, Mario Miele, gli interrogatori di garanzia degli arrestati nell’ambito dell’operazione denominata “Diacono” sul “diplomificio” che sarebbe nato attorno all’Accademia Fidia di Stefanaconi. Hanno risposto alle domande del giudice, respingendo le accuse, Davide Licata, 52 anni, di Stefanaconi (avvocati Giovanni Vecchio e Giuseppe Di Renzo), Dimitri Licata, 42 anni, di Stefanaconi (avvocati Diego Brancia e Giovanni Vecchio); Jgor Licata, 48 anni, di Stefanaconi (avvocati Raffaele Masciari e Giovanni Marafioti). Alle domande del giudice ha inteso rispondere, fornendo la propria versione dei fatti, anche Rossella Marzano, 46 anni, di Vibo Valentia (finita ai domiciliari), moglie di Davide Licata (difesa dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Giovanni Vecchio), mentre dovrà essere sentita per rogatoria a Reggio Calabria Michela Licata, 22 anni, di Stefanaconi. L’interrogatorio di Michele Licata, 77 anni, di Stefanaconi, preside dell’Accademia Fidia, avverrà invece domani via Skype dalla caserma dei carabinieri di Sant’Onofrio, sempre che le sue condizioni di salute lo consentano. Al momento dell’arresto, infatti, Michele Licata (che è difeso dagli avvocati Giovanni Vecchio e Francesco Lione) ha accusato un malore venendo prima trasportato all’ospedale di Vibo e poi a Catanzaro nella struttura ospedaliera di Germaneto. Concluso anche l’interrogatorio di Maurizio Piscitelli, 56 anni, di Casalnuovo di Napoli (funzionario del Miur), difeso dagli avvocati Salvatore Tornincasa e Ugo Le Donne. [Continua in basso]

Michele Licata

Dagli atti dell’inchiesta si apprende intanto che da febbraio ad ottobre dello scorso anno sarebbero stati emessi 32 attestati relativi ai 24 crediti formativi universitari, mentre 21 sono quelli per il corso Lim e 19 quelli per il corso Tablet. Altri 20 candidati a pubblici concorsi avrebbero ottenuto il Dsa, 19 il corso Coding e 19 anche per il master biennale Bes. Al centro delle contestazioni anche 10 certificati Pekit, alcuni dei quali rilasciati attraverso il presunto coinvolgimento del presidente della Fondazione “Sviluppo Europa”, Paolo Tittozzi, 75 anni, di Roma, indagato a piede libero e di Domenico Califano, 39 anni, di Reggio Calabria (sindacalista sospeso dagli incarichi dalla Uil Scuola Rua regionale Calabria), finito agli arresti domiciliari. Tutti i corsi e le abilitazioni al centro delle contestazioni consentono di acquisire punteggio utile per scalare le graduatorie.  

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