Il Covid tra gli anziani, il caso della Rsa abusiva era già all’attenzione della Procura
L’ufficio guidato da Camillo Falvo voleva vederci chiaro. Il dilagare dei contagi e l’inevitabile clamore mediatico impongono adesso una accelerazione nelle indagini
In forza a quali provvedimenti autorizzativi il Centro per l’autismo Nuovi Orizzonti, intitolato alla memoria del dottor Michele Lagrotta, si sarebbe stato trasformato in una residenza (rectius, in una casa famiglia) per anziani? Da chi è gestita? Il personale è stato assunto aveva le qualifiche necessarie per provvedere alle cure di ospiti anziani, fragili e ammalati, dall’igiene personale alla somministrazione di farmaci? E soprattutto, com’è stato possibile che, nel silenzio generale, si sia scatenato un focolaio di infezioni da Covid 19 in quella presunta Residenza sanitaria abusiva?
Sono domande che la Procura della Repubblica di Vibo Valentia guidata da Camillo Falvo si era già posta sulla casa famiglia al quinto piano del palazzone verde di proprietà della Provincia, lungo la provinciale che collega la città capoluogo a Sant’Onofrio. Il dilagare dei contagi e l’inevitabile clamore mediatico ad esso collegato induce quindi l’ufficio requirente vibonese e la polizia giudiziaria delegata, che pertanto avevano già concentrato la loro attenzione sul caso, ad accelerare nelle investigazioni, per dare tutte le risposte connesse ad una sola domanda: com’è stato possibile?