Strade chiuse e scenari da incubo a Vibo Marina: dove passano i mezzi di soccorso?
Con i lavori a Longobardi e la Statale 18 chiusa si materializza uno spettro per le frazioni costiere: come garantire gli interventi di emergenza urgenza per un bacino di oltre 10mila persone
Lavori in corso a Longobardi e strada statale in direzione Vibo off-limits. Oltre ai disagi per lavoratori, studenti e per i cittadini che avessero necessità di recarsi nei vari uffici del capoluogo, c’è uno scenario da incubo che potrebbe materializzarsi nel caso di un’ipotetica richiesta d’intervento fatta al Suem 118. L’ambulanza partita da Vibo si vedrebbe infatti costretta a seguire un percorso alternativo per raggiungere la zona costiera e i tempi d’intervento diventerebbero pericolosamente più lunghi, un ritardo che potrebbe avere conseguenze rilevanti in quanto, in questi casi, l’efficacia dell’intervento dipende dalla tempestività con cui viene attuato.
Minuti persi che potrebbero rivelarsi preziosi quando si tratta di salvare una vita, un intervento tardivo potrebbe avere nefaste conseguenze. A ciò si aggiunga che i percorsi alternativi indicati per raggiungere le frazioni costiere non sono dei più agevoli e un’ambulanza, nonostante le sirene spiegate, avrebbe difficoltà a farsi largo tra le auto in coda che non troverebbero spazio per lasciare il passaggio libero.
Tale pericolosa situazione mette in evidenza una doppia necessità: intervenire in tempi brevi per il ripristino della viabilità ordinaria e, in secondo luogo, riconsiderare l’esigenza di dislocare, in maniera permanente, un’ambulanza nel territorio costiero vibonese che garantisca interventi tempestivi per i casi di emergenza- urgenza. Un’esigenza a più riprese evidenziata da enti, associazioni e semplici cittadini ma finora disattesa dagli organi competenti che hanno sistematicamente ignorato le istanze delle frazioni costiere, un bacino d’utenza di circa diecimila persone. Una realtà priva di un servizio di fondamentale importanza e in cui si registra anche la totale assenza di strutture sanitarie, come un poliambulatorio.
Una maggiore attenzione che la cittadinanza chiede affinché non si ripetano tragedie come quella avvenuta l’estate trascorsa, quando una signora in vacanza perse la vita in spiaggia. L’episodio suscitò lo sfogo di una ragazza sui social, che con poche parole riuscì a dare la giusta rilevanza al problema: «Io andrò via, fortunata come tanti che vivono dove il sistema sanitario funziona bene. Non ti avevo mai vista prima, ti ricordo con la bava alla bocca. E se i soccorsi fossero arrivati prima? Ma quello che voglio è che ci sia, a partire da domani stesso, un’ambulanza a Vibo Marina. A chi dobbiamo chiedere?».