Truffa in concorso al Comune di Tropea e detenzione illegale di armi: chiuse le indagini
Sono 6 gli indagati nell’inchiesta del pm della Procura di Vibo Concettina Iannazzo. Contestata anche la detenzione e la cessione di centinaia di munizioni
Chiuse le indagini preliminari per sei indagati coinvolti in un’inchiesta del pm della Procura di Vibo Valentia, Concettina Iannazzo. Truffa ai danni del Comune di Tropea, detenzione illegale di armi e munizioni, i reati a vario titolo contestati.
Gli indagati sono: Salvatore Trecate, 35 anni di Tropea (difeso dagli avvocati Giuseppe Di Renzo e Francesco Arena); Francesco Medile, 63 anni, di Tropea (assistito dagli avvocati Giovanni Vecchio e Sandro D’Agostino); Salvatore Cricelli, 26 anni, di Tropea (avvocato Giovanni Vecchio); Salvatore Corigliano, 59 anni, di Vibo Valentia (avvocato Francesco Ruffa); Francesco Trecate, 59 anni, di Tropea (avvocato Francesco Palmieri); Saverio Mazzitelli, 59 anni, di Tropea (avvocato Francesco Palmieri).
Secondo l’accusa, Francesco Trecate e Saverio Mazzitelli, in concorso fra loro ed in tempi diversi (da gennaio ad aprile 2016), con artifizi e raggiri si sarebbero allontanati reiteratamente dal posto di lavoro per finalità estranee al servizio, celando tale condotta astenendosi scientemente dal timbrare il cartellino marcatempo in uscita ed al rientro oppure scambiandosi i cartellini per timbrarli ciascuno a vantaggio dell’altro. In tal modo avrebbero indotto in errore il Comune di Tropea circa l’effettivo svolgimento del servizio, procurandosi un ingiusto vantaggio patrimoniale corrispondente alla retribuzione non dovuta. Da qui l’accusa di truffa ai danni del Comune di Tropea.
Detenzione illegale di arma e ricettazione della stessa è invece l’accusa mossa dal pm a Salvatore Trecate e Francesco Medile (genero e suocero) in relazione al possesso di una pistola semiautomatica calibro 45, marca Colt. Arma con numero di matricola contraffatto.
Sempre a Salvatore Trecate e Francesco Medile viene poi contestata l’accusa di aver detenuto illegalmente 97 munizioni calibro 45. Fatto accertato a Tropea il 30 dicembre del 2015.
Il solo Salvatore Trecate è quindi accusato di aver portato fuori dalla propria abitazione, senza giustificato motivo, un coltello a serramanico con una lama di 8 centimetri, rinvenuto dai carabinieri nella tasca del giubbotto indossato dallo stesso al momento della perquisizione personale.
A Salvatore Trecate e Salvatore Cricelli viene poi contestata l’accusa di aver detenuto 200 munizioni calibro 45 e 100 munizioni calibro 9×21.
Il solo Salvatore Corigliano deve infine rispondere di aver ceduto clandestinamente 200 munizioni calibro 45 a Salvatore Trecate, soggetto privo del titolo abilitativo necessario all’acquisto.
Tutti gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere al pm Concettina Iannazzo (in foto) di essere interrogati o presentare eventuali memorie difensive attraverso i rispettivi legali.