I parchimetri “sbarcano” a Vibo Marina, il disappunto di commercianti e residenti (VIDEO)
Viaggio nell’ex “Giardino sul mare” ora più simile ad un… “parcheggio sul mare” tra cittadini arrabbiati ed esercenti perplessi per le nuove “strisce blu” attive dall’1 febbraio: «Così ci affossano del tutto»
Blu, blu… E ancora blu… I parchimetri arrivano nel fu “Giardino sul mare”, Vibo Marina. E poco importa se il Codice della strada stabilisca che i posti a pagamento devono essere equamente alternati a parcheggi liberi nelle immediate vicinanze. Qui il nuovo regime andrà in vigore, sembra, l’1 febbraio. «Sembra… perché di certezze qui non ne abbiamo», spiega il giovane che posteggia la sua Fiat 500 laddove tra qualche giorno dovrà pagare. L’ingresso alla frazione, che dovrebbe essere il volano del turismo di Vibo Valentia, è cobalto.
Per un parcheggio libero ci si deve spostare di 500 metri. «Di qua blu, di là divieto di sosta, è una cosa – dice un esercente – che penalizza noi ma anche quelli che vengono qui».
Il sole splende. E’ però inverno e non c’è caos. La gente mormora. C’è chi è già al corrente e chi non lo è. Il disappunto è dilagante. Così come la rassegnazione: «Ormai faranno tutto blu e anche se è illegale, una volta che ti multano ti costa più contestare che pagare la contravvenzione. Quindi, mettiamoci l’anima in pace e prendiamo ‘sti grattini».
Certo, a queste latitudini i cittadini vorrebbero altro. Più decoro urbano, più servizi, lotta all’erosione. Anziché i soliti balzelli. Ce l’hanno col Comune, già… «Il Pennello se lo sta portando via il mare. E nessuno fa niente. Lo sporco ci soffoca. L’acqua fa schifo… E dobbiamo pagare pure il parcheggio».
Qualcuno prova a trovare qualcosa di positivo: «Magari vedremo qualche vigile urbano in giro, nella speranza che prima di multare chi sosta senza tagliando nelle strisce blu, vada a chiedere conto a quel giovanotto alto che porta il suo levriero e il suo bulldog a fare i loro bisogni davanti alla scuola dove vanno i nostri bambini…».
Vorrebbero altro, i cittadini, per questo paesello dalle straordinarie potenzialità inespresse. Ma nessuno sembra voglia ascoltarli. «Guardate che bella Vibo Marina…». Già, bella è bella, ma non valorizzata. E se il Comune interviene è solo per togliere qualcosa e non per dare. Qualcuno ricorda ancora lo sterminio dei pini, rimpiazzati con quelle palme spelacchiate che l’amministrazione spacciò per piante di grande pregio.
«Si pensi agli insegnanti, ai genitori, a chi deve andare a lavorare… Si pensi ad esercizi commerciali, bar, panetterie… Se da un lato le casse del Comune, tra ticket e multe, troveranno respiro. Il commercio e le famiglie subiranno il colpo…».
Già il disappunto dilaga… ma Vibo, il Comune, non sembra abbia tanta voglia di ascoltare.
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