Il testimone di giustizia Barbagallo a ministro e Csm: «Troppo pochi i magistrati a Vibo»
Il rischio della scadenza dei termini di custodia e della prescrizione grava su processi importanti: «Così gli imputati saranno impuniti e liberi di minacciare chi li ha denunciati»
«Rivolgo la mia riflessione, che si traduce anche in un appello, al ministro della Giustizia ma anche al Presidente della Repubblica che è anche il presidente del Consiglio superiore della magistratura. Vibo Valentia soffre per una gravissima carenza di magistrati, che va sanata se lo Stato vuole davvero essere credibile e vuole alimentare la speranza di quanti hanno subito la tracotanza della criminalità organizzata». Questo l’incipit di Salvatore Barbagallo, testimone di giustizia da tempo chiamato a rendere dichiarazioni in alcuni tra i più importanti processi contro la criminalità organizzata del Vibonese.
Origini siciliane, titolare di un’impresa che si occupava di trivellazioni, finì nel tritacarne della cosca Mancuso che, dopo un difficile e sofferto percorso, finì col denunciare. Come altri testimoni di giustizia, è più volte entrato in conflitto con lo stesso Stato, incapace – ha denunciato più volte in passato – sia di proteggere adeguatamente, sia di consentire a chi denuncia di riavviare un’attività economica per ritrovare la propria indipendenza, restando sul territorio. «Desidero mettere in evidenza la mia amarezza per la situazione che vive il tribunale di Vibo Valentia a causa della carenza di magistrati che lavorano nelle aule di giustizia. Una scopertura d’organico come quella che si vive a Vibo – dice Barbagallo – dove si celebrano processi importantissimi, e il maxiprocesso Rinascita Scott è certamente il più importante, è un segnale preoccupante. I giudici, pochi e oberati, qui hanno sempre avuto difficoltà a portare a termine i processi. E le lungaggini, derivanti appunto dalla carenza di magistrati e dal carico di lavoro eccessivo che grava su quelli che ci sono, storicamente ha fatto sì che i procedimenti andassero a rilento e, talvolta, portassero perfino alla prescrizione dei reati».
Scadenza dei termini di custodia cautelare e prescrizione – ed in ciò Barbagallo richiama le parole del procuratore Nicola Gratteri – hanno «un effetto gravissimo sulla fiducia della collettività nei confronti della giustizia e dello Stato. Finisce così che chi denuncia troverà i propri aguzzini in giro, liberi e impuniti. Liberi anche di minacciare chi li ha denunciati». Per Barbagallo, quindi, è la preoccupazione crescente perché il maxiprocesso Rinascita Scott «assorbirà totalmente il lavoro di tre bravissime magistrate della Sezione penale, che non potranno così curare altri importanti processi in corso o in attesa di avvio, con un carico di lavoro insostenibile che finirà con il gravare sulla presidente Tiziana Macrì e sui pochi giudici rimasti». Conclude il testimone di giustizia: «Spero che il ministro ed il Csm intervengano seriamente. La magistratura a Vibo Valentia ha fatto grandi cose ma va sostenuta con i fatti. Io ho tanta fiducia in quelle persone che lavorano con onestà e legalità che sperano in futuro migliore».