Nicotera, è polemica sulla donazione di “Torre Parnaso” al Comune di Joppolo (VIDEO)
L’antico torrione ceduto da un privato. E mentre nel vicino centro si meditano iniziative, il sindaco joppolese Mazza puntualizza: «La sua costruzione coincide con la fondazione del Municipio»
Torre Parnaso: simbolo di Joppolo o patrimonio di Nicotera? Questo il dilemma. Da anni l’antico torrione è conteso tra le due comunità. Ma ora quella che sembrava una questione campanilistica come tante è esplosa in una polemica dalle imprevedibili conseguenze.
Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Joppolo, l’assemblea municipale, presieduta dalla consigliera Florinda Albino, ha accettato la donazione della Torre Parnaso e di una porzione di terreno circostante la stessa da parte del proprietario, Giuseppe Stefano Laghi, grazie anche alla mediazione del consigliere Giovanni Preiti.
«Non posso che esprimere tutta la mia personale soddisfazione e quella dell’amministrazione – ha detto il sindaco di Joppolo Carmelo Mazza – perché oggi questo consiglio comunale, in perfetta sintonia con il programma politico-amministrativo della maggioranza, getta le basi per il recupero al patrimonio comunale della Torre di Joppolo. Sicuramente un grande giorno per la nostra comunità, in quanto la “Torre Sant’Antonio”, comunemente chiamata “Torre di Joppolo” o “Torre Parnaso”, ricade nel territorio contestato dei comuni di Joppolo e Nicotera ma ha sempre rappresentato il simbolo identitario di tutta la comunità joppolese. Secondo fonti storiche accreditate, invero, la costruzione della “Torre” coinciderebbe con la fondazione stessa del Municipio di Joppolo».
Appresa la notizia nella vicina Nicotera vi è stata una levata di scudi. «La torre – sono stati i commenti a caldo – è storicamente appartenuta al territorio di Nicotera». Nei prossimi giorni, tra l’altro, si preannuncia un’iniziativa forte da parte della terna commissariale che regge il Comune e che potrebbe rivendicare la territorialità della “Torre Parnaso”.
Il servizio del Tg di LaC Tv:
Il video di Tonino Campisi: