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Delitto Mazza ad Acquaro, ad un anno dall’omicidio la famiglia chiede giustizia

In un’accorata lettera i familiari ricordano il giovane: «Vivi nei nostri ricordi più belli e non sarai mai dimenticato». Il prossimo 28 febbraio la prima udienza del processo a carico del reo confesso Alessandro Cianco

Delitto Mazza ad Acquaro, ad un anno dall’omicidio la famiglia chiede giustizia

Esattamente un anno fa, il 19 gennaio 2017, Rosario Mazza, 21 anni, veniva ucciso davanti ad un bar di Acquaro da un suo coetaneo. Un delitto che scosse profondamente la comunità e che “distrusse” la sua famiglia. Una famiglia che nel giorno della ricorrenza della sua tragica fine ha vergato una lettera per ricordare quel ragazzo volato in Cielo troppo presto, strappato all’affetto dei suoi cari da una mano assassina. 

Un anno senza te! – si legge nella missiva – I 365 giorni più bui della nostra vita; 365 giorni senza la tua presenza, senza il tuo sorriso, senza parlarti, senza starti accanto. 365 giorni fa la vita di tutti noi è andata persa: il vuoto dentro, una fitta al cuore, un nodo alla gola, un respiro a metà, un dolore incolmabile che ci distrugge dentro”. 

E ancora: “Un tempo infinito di sofferenza, lacrime e angoscia che ci perseguitano costantemente. Un anno, una sola mancanza, quella di un ragazzo meraviglioso che manca così tanto che non c’è tempo che possa guarire le ferite di tutti noi che continuiamo ad amarlo. Oggi – si legge ancora – siamo qua a scrivere queste parole per te, la cui vita è stata infranta ingiustamente. Siamo qua per chiedere giustizia e noi non ci arrenderemo finché non l’avrai ottenuta. Sei stato un ragazzo che fin da piccolo hai dovuto lottare contro le ingiustizie della vita ma nonostante tutto sei riuscito a rialzarti sempre più forte. Eri un ragazzo come pochi, sempre con il sorriso stampato sulle labbra anche quando qualcosa non andava per il giusto verso, sempre presente nel momento del bisogno ma soprattutto non eri in grado di fare del male a nessuno. Sei stato strappato da noi con la crudeltà più profonda che possa esistere. Sei stato strappato con l’inganno perché solo un piccolo uomo usa la violenza su una persona indifesa per sentirsi grande. Il tuo sorriso era la tua più grande forza e i tuoi occhi la nostra più grande sicurezza. Ora di te ci restano solo ricordi che non saranno mai abbastanza per colmare la tua assenza; il non averti fa male, ma noi non vogliamo dimenticarti mai perché dopotutto anche se il tuo ricordo fa male purtroppo è l’unica cosa che ci rimane”.

Quindi le conclusioni: “In fondo quando perdi una persona cara, né candele, né fiori e né preghiere possono compensare il vuoto che ha lasciato nella vita di ognuno di noi che l’abbiamo amato e voluto bene. Per noi tu vivi nei nostri ricordi più belli, vivi nei ricordi pieni di felicità, vivi nei ricordi che riempiono il cuore di gioia, vivi ancora e vivrai per sempre perché non sarai mai dimenticato. Ti vogliamo un mondo di bene per sempre. Da tutta la tua famiglia”. 

A colpire mortalmente Rosario Mazza, e a ferire il fratello Simone, fu il 24enne reo confesso Alessandro Cianco. Il 28 febbraio prossimo la prima udienza del processo a suo carico. 

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