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Processo Rinascita-Scott, “botta e risposta” in aula fra Gratteri ed il giudice Macrì

Per il procuratore di Catanzaro già oggi si doveva essere in presenza di un nuovo Collegio. La presidente spiega però le sue ragioni e sottolinea che bisognerà ora rivedere l’intero assetto organizzativo del Tribunale di Vibo affinchè pure gli altri processi vengano celebrati

Processo Rinascita-Scott, “botta e risposta” in aula fra Gratteri ed il giudice Macrì
L'aula bunker di Lamezia Terme
Il giudice Tiziana Macrì

Si tornerà in aula il 19 gennaio prossimo per il maxi-processo Rinascita-Scott. In quella sede un nuovo Collegio del Tribunale di Vibo Valentia – e quindi nuovi giudici rispetto a quelli odierni – deciderà anche sulla richiesta di riunione al troncone principale, che si è aperto oggi nei confronti di 325 imputati, del filone con il giudizio immediato che vede sotto processo gli avvocati Giancarlo Pittelli e Giulio Calabretta, l’imprenditore vibonese Mario Lo Riggio e l’ex sindaco di Nicotera Salvatore Rizzo. Proprio tale ultimo processo con imputati Pittelli, Calabretta, Lo Riggio e Rizzo è stato oggi chiamato con il Tribunale collegiale di Vibo così composto: Brigida Cavasino presidente, a latere i giudici Gilda Romano e Claudia Caputo. Il tempo di costituire le parti ed ecco la Procura distrettuale di Catanzaro – con in aula il procuratore Nicola Gratteri ed i pm Antonio De Bernardo ed Annamaria Frustaci – rendere noto di aver chiesto la riunione di tale processo al troncone principale dell’ordinario con 325 imputati già aperto nel corso della mattinata ma che ha fatto registrare la dichiarazione di astensione dei giudici per una serie di motivazioni. [Continua dopo la pubblicità]

LE RAGIONI DELL’ASTENSIONE

E’ stata la presidente del Tribunale collegiale, Tiziana Macrì, in tarda mattinata – dopo aver costituito le parti nel troncone con 325 imputati – a dichiarare di astenersi per due ordini di ragioni. La prima: il giudice ha preso atto della ricusazione nei suoi confronti avanzata dalla Dda di Catanzaro ed accolta l’8 gennaio scorso dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Ma vi è di più. Anticipando alcune questioni che stavano per essere sollevate in aula dall’avvocato Diego Brancia in ordine alla sua incompatibilità alla trattazione del processo, la presidente Tiziana Macrì ha “stoppato” il legale spiegando che i due giudici a latereBrigida Cavasino e Gilda Romano – proprio stamattina avevano presentato al presidente del Tribunale di Vibo, Antonino Di Matteo, richiesta di astensione in quanto nell’ottobre scorso hanno fatto parte del Collegio che ha emesso la sentenza nata dall’operazione antimafia “Nemea” contro il clan Soriano di Filandari in cui sono confluiti pure gli atti di Rinascita-Scott. Una sorta di “anticipazione del giudizio” sul reato associativo, quindi, che ha indotto i due giudici ad astenersi.

Il pm De Bernardo e il procuratore Gratteri

Il “BOTTA E RISPOSTA” FRA GRATTERI E LA MACRI’

La giornata odierna ha registrato anche un “botta e risposta” fra il procuratore Nicola Gratteri e la presidente del Tribunale collegiale Tiziana Macrì. Dopo la dichiarazione di astensione, infatti, il procuratore Gratteri nel prendere in aula la parola ha dichiarato: “Abbiamo perso un mese di tempo perché la richiesta di ricusazione noi l’abbiamo depositata un mese fa e quindi già stamattina si doveva iniziare con un nuovo giudice ed un nuovo Collegio. Fra l’altro proprio stamane l’ufficio di Procura ha depositato al presidente del Tribunale di Vibo, Antonino Di Mattero, la richiesta affinchè il processo venga riunito anche al troncone dell’immediato che vede a giudizio Giancarlo Pittelli, Giulio Calabretta, Mario Lo Riggio e Salvatore Rizzo”. Pronta la replica del giudice Tiziana Macrì al procuratore Gratteri: “Per quanto riguarda il processo a carico di Pittelli e degli altri tre imputati, il presidente del Tribunale di Vibo ha già designato un nuovo giudice al posto della sottoscritta che ha preso doverosamente atto della ricusazione accolta dalla Corte d’Appello di Catanzaro. Ma ricordo che decisione sulla ricusazione è stata presa dalla Corte d’Appello solo giorno 8 gennaio ed io l’ho letta giorno 9. Ritengo ancora oggi di non essere incompatibile alla trattazione di questo processo per tutta una serie di ragioni giuridiche rafforzate anche da una parte della giurisprudenza e per questo non mi sono subito astenuta all’atto della presentazione della ricusazione. Ma prendo doverosamente atto che la Corte d’Appello di Catanzaro la pensa diversamente e la mia ricusazione è stata accolta. Quindi oggi prendendo atto della ricusazione mi astengo mandando gli atti al presidente del Tribunale come per legge. Ed oggi sono qui, lo sottolineo, perché così mi è stato chiesto proprio dal presidente del Tribunale affinchè costituissi le parti del processo e si facesse un passo in avanti. Tale situazione ha avuto ripercussioni importanti sull’intera organizzazione della macchina giudiziaria del Tribunale di Vibo perché non c’è dubbio che Rinascita-Scott debba avere la precedenza per l’importanza del processo, ma il Tribunale di Vibo Valentia deve garantire che anche gli altri processi vadano avanti e vengano celebrati e quindi stiamo lavorando per avere un assetto organizzativo stabile e certo”.

Spetterà ora al presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Antonio Di Matteo, individuare un nuovo Collegio con tre nuovi giudici non incompatibili alla trattazione di Rinascita-Scott. Appuntamento al 19 gennaio.

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