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‘Ndrangheta: assolto l’imprenditore Nicola Comerci

Nativo di Nicotera, residente a Gioia Tauro, con rilevanti interessi nel Vibonese, era coinvolto nell'inchiesta contro il clan Piromalli. Ecco la sentenza. Cinque le condanne, 19 le assoluzioni

‘Ndrangheta: assolto l’imprenditore Nicola Comerci
L’imprenditore Nicola Comerci

Il Tribunale collegiale di Palmi ha “perché il fatto non sussiste” Nicola Comerci, 73 anni, nato a Nicotera, residente a Gioia Tauro, ma con rilevanti interessi economici nelle province di Vibo Valentia, Roma, Bologna ed in tutto il Nord-Italia. L’imprenditore – titolare a Parghelia del residence Blue Paradise – era accusato del reato di associazione mafiosa nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Reggio Calabria denominata “Provvidenza” che nel 2017 aveva colpito il clan Piromalli di Gioia Tauro. In particolare, l’imprenditore Nicola Comerci era ritenuto “uomo di fiducia” del boss Pino Piromalli, 75 anni, di Gioia Tauro, da tempo detenuto per altre condanne ed anche lui imputato nel processo ed assolto. Per gli investigatori, Nicola Comerci avrebbe creato un impero economico nel settore turistico-ricettivo avvalendosi dei capitali e della protezione dei Piromalli di Gioia Tauro, offrendo in cambio ricovero per i latitanti del clan, favorendo investimenti nel settore immobiliare attraverso l’inserimento di ditte di riferimento del sodalizio nelle forniture alberghiere. Accuse che non hanno retto al vaglio dei giudici, che ha accolto le argomentazioni difensive rappresentate dagli avvocati Giovanni Vecchio e Nico D’Ascola i quali hanno insistito sull’illogicità del costrutto accusatorio, in gran parte fondato su materiale probatorio già valutato, nel lontano 2005, dalla Corte di Appello di Reggio Calabria, Sezione Misure di Prevenzione, in occasione dell’annullamento del decreto impositivo della misura di prevenzione personale. Già nel 2018 il Tribunale del Riesame aveva annullato la misura cautelare per l’imprenditore Comerci nell’ambito dell’inchiesta “Provvidenza”. [Continua dopo la pubblicità]

Pino Piromalli

Queste, invece, le altre condanne: Teodoro Mazzaferro, di 45 anni, di Gioia Tauro, 15 anni di carcere; 12 anni di reclusione a testa per Antonio Piromalli, 81 anni, di Gioia Tauro (fratello di Pino Piromalli), Girolamo Mazzaferro, Giuseppe Barbaro e Giuseppe Trimboli. Cadono, però, le aggravanti di capi promotori dell’associazione mafiosa. Per loro anche tre anni di libertà vigilata a pena scontata e la condanna al risarcimento del danno alle parti civili (Città Metropolitana e Comune di Gioia Tauro).

Girolamo Mazzaferro

Assolti (oltre a Nicola Comerci) anche: Michele Molè per il quale erano stati richiesti 17 anni di reclusione in qualità di capo dell’omonima cosca, Pino Piromalli (classe ’45), Maria Martino (moglie del boss Pino Piromalli), Francesco Cordì, Nicola Rucireta, Amedeo Fumo, Rocco Dato, Vincenzo Bagalà, Carmelo Bagalà, Domenico Barbaro, Michele D’Agostino, Giuseppe Gangemi, Giovanni Scibilia, Vittorio Minniti, Gaetano Tomaselli, Vincenzo Rosano, Teresa Cordì e Rocco Scarpari.

Il Tribunale ha anche dichiarato cessata l’efficacia della misura cautelare in carcere applicata a Cordì, Scibilia, Molè e Fumo, e quella degli arresti domiciliari imposta a Dato, Gangemi, Bagalà e Barbaro. Ordinato pure il dissequestro delle società Copam, Saicos, Sogenico, Euclide, N&F.

L’operazione “Provvidenza” contro il clan Piromalli di Gioia Tauro – il più potente dell’intera ‘ndrangheta calabrese – aveva interessato la Calabria, la Lombardia e la Basilicata, ed aveva portato alla contestuale esecuzione di un decreto di sequestro preventivo di beni per un valore di circa 40 milioni di euro. L’11 novembre scorso si è concluso in secondo grado il troncone celebrato con rito abbreviato che ha visto fra i condannati (19 anni e 4 mesi di reclusione) Antonio Piromalli, 48 anni, figlio del boss Pino Piromalli.

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