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Narcotraffico: Overing, sospesi i termini di custodia cautelare per gli imputati

Il processo che mira a far luce su diverse importazioni di cocaina dal Sud America si sta celebrando a Vibo

Narcotraffico: Overing, sospesi i termini di custodia cautelare per gli imputati

Termini di custodia cautelare sospesi per gli imputati del processo “Overing” contro il narcotraffico internazionale. Ciò significa che nessun imputato sarà scarcerato per decorrenza termini sino all’emanazione della sentenza. E’ stato il Tribunale collegiale presieduto dal giudice Lucia Monaco, in accoglimento di una richiesta avanzata dal pm della Dda di Catanzaro Annamaria Frustaci, a sospendere i termini di custodia cautelare concordando sulla complessità dell’istruttoria dibattimentale e sui necessari approfondimenti di un processo articolato e con diverse posizioni.

Nel corso dell’udienza odierna, a sottoporsi all’esame del pm e del suo difensore, l’avvocato Diego Brancia,  è stato l’imputato Danilo Fiumara, (in foto) 47 anni, di Francavilla Angitola, già condannato in via definitiva in altro processo per associazione mafiosa.

Fra le altre vicende, nel corso dell’esame, oltre al narcotraffico, si è fatto riferimento pure al traffico di opere d’arte. Nel caso di specie ad alcuni falsi quadri di Renoir per i quali sono già stati processati ed assolti a Treviso, dal reato di ricettazione, Raffaele Fiumara di Francavilla Angitola, detto “Lello”, Attisani di Francavilla e Ambrosio Aniello. Proprio quest’ultimo – fra i principali protagonisti della storica operazione antidroga degli anni ’80 dell’F.B.I. e della polizia di Palermo denominata “Pizza connection” – una volta uscito dal carcere (detenuto negli Usa insieme a Raffaele Fiumara) avrebbe ripreso i contatti con Fiumara per la vendita di alcuni quadri fatti visionare persino al critico d’arte Vittorio Sgarbi che si presentò però con i carabinieri facendoli arrestare. Vittorio Sgarbi figura nella lista testi della difesa di Danilo Fiumara ed è stato citato per la prossima udienza. 

Oltre a Danilo Fiumara, a sottoporsi ad esame è stato anche l’imputato colombiamo Gonzales Correa Guillermo Leon, attualmente detenuto per un’altra condanna per narcotraffico – divenuta definitiva – e rimediata al termine del processo nato dalla storica operazione “Decollo” condotta dai carabinieri del Ros e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Rispondendo alle domande dell’avvocato Filippo Accorinti e del pm Annamria Frustaci, l’imputato ha negato qualsiasi coinvolgimento nel narcotraffico, riconducendo i suoi guai giudiziari alla conoscenza di alcuni soggetti che avrebbero dovuto garantirgli il permesso di soggiorno in Italia. 

Prossima udienza il 13 febbraio.

 Gli imputati sono: Ciro Davolo, 64 anni, di Vibo Valentia; Danilo Fiumara, 47 anni, di Francavilla Angitola; Filippo Corello, 31 anni, di Vena Superiore;  Antonio Cortese, 50 anni, di San Gregorio d’Ippona; Bruno Fuduli, 55 anni, di Filandari, già collaboratore di giustizia nell’inchiesta “Decollo” del 2004 sul narcotraffico e poi arrestato in altra operazione; Domenico Prestinenzi, 54 anni, di Bivona, frazione di Vibo Valentia; Ferdinando Rossi, 47 anni, di Marano (Na); Giuseppe Schiariti, 35 anni, di Panaia, frazione di Spilinga; Saverio Serra, 45 anni, di Vibo Valentia, ma residente a Campogalliano (Mo); Vito Serratore, 48 anni, di Pizzo Calabro; Aniello Ambrosio, 59 anni, di Riccione; Riza Baco, 38 anni, albanese residente a Fiano Romano; Michele Flemma, 42 anni, di Perugia; Correa Gonzales Guillermo Leon, 40 anni, colombiano; Aldo Gorgaj, albanese, 38 anni, residente a Fiano Romano; Maria Caren Alvarez Velasquez, 41 anni, colombiana, residente a Scandicci; Elton Zotaj, 36 anni, albanese, residente a Fiano Romano, latitante.

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