Uccisa dal fidanzato di Dasà, laurea alla memoria per Lorena Quaranta
La giovane ha perso la vita nel marzo scorso per mano di Antonio De Pace. Questa mattina a Messina è stata proclamata dottoressa in Medicina, dopo che una collega ha discusso la sua tesi. Pergamena consegnata dal Rettore ai genitori
Laurea alla memoria per Lorena Quaranta, la studentessa ventisettenne uccisa lo scorso marzo dal fidanzato, Antonio De Pace di Dasà, nell’abitazione che condividevano a Furci Siculo. La cerimonia di consegna della pergamena di laurea si è tenuta questa mattina nell’aula magna del Rettorato dell’Università di Messina.
Originaria di Favara, in provincia di Agrigento, Lorena studiava Medicina nella città dello Stretto. Era ormai al sesto anno, ad un passo dal suo sogno: indossare il camice e andare in corsia. La tesi già pronta, quello stesso elaborato che stamattina ha discusso al suo posto la sua amica e collega Vittoria Patorno. “Immunodeficienze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica”: questo il titolo del lavoro, che è stato valutato da una commissione presieduta dal Rettore dell’ateneo, Salvatore Cuzzocrea, e che ha visto la presenza oltre che di diversi professori, anche del presidente dell’Ordine dei Medici messinese, Giacomo Caudo.
Tra la platea i familiari di Lorena, ma anche amici e colleghi. Non tutti però. A causa delle norme anti Covid, infatti, non tutti coloro che ne avevano fatto richiesta hanno potuto partecipare e anche per questo motivo la cerimonia è stata trasmessa in diretta streaming sulla pagina Facebook dell’università. Presente anche il procuratore aggiunto di Messina, Giovannella Scaminaci, e Caterina Minutoli in rappresentanza del prefetto della città.
«Saluto tutte le autorità presenti – ha esordito il rettore – ed in particolare la mamma e tutti i familiari di Lorena. Durante un convegno avevamo promesso che questo giorno sarebbe arrivato e così è stato, per dare un segno, insieme alle altre istituzioni. Oggi c’è una sedia vuota in quest’aula, ma in realtà avrebbe dovuto essere occupata da Lorena per coronare i suoi studi. Ringrazio la madre e la famiglia per averci permesso di stare loro vicino, nel ricordo di una figlia dell’Ateneo». Quindi un impegno importante per il futuro: «Organizzeremo molti altri eventi ed iniziative di sensibilizzazione, affinché non si ripetano mai più simili atti di viltà».
A prendere la parola, poi, il professore Carmelo Damiano Salpietro, relatore della studentessa vittima di femminicidio. Prima di presentare il lavoro di tesi, ha voluto condividere con i presenti il suo personale ricordo della ragazza: «La cosa che più ricordo di Lorena era il suo entusiasmo per ciò che stava facendo. Quando è stata accolta in reparto ha subito simpatizzato con i colleghi e con i pazienti, soprattutto quelli più piccoli. Ricordo con piacere il ventennale di un convegno durante il quale ha fatto da speaker ed ha presentato i relatori. A Natale mi fece recapitare un biglietto d’auguri in cui mi svelò il suo più grande sogno, cioè, diventare pediatra. Sono sicuro che lo avrebbe realizzato e sarebbe stata bravissima, preparata e competente, come lo è stata durante le ricerche per la sua tesi».
Una cerimonia commovente quella tenutasi nell’aula magna, che ha avuto il suo culmine con la proclamazione: Lorena è diventata dottoressa in Medicina e Chirurgia con 110 e lode. A pronunciare la formula è stato il Rettore, con voce quasi rotta dall’emozione, mentre tutti i presenti si sono alzati in piedi in silenzio per poi esplodere in un fragoroso applauso dopo che lo stesso Cuzzocrea ha consegnato pergamena e mazzo di fiori ai genitori della ragazza.
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