Omaggio “ignoto” a Luigi Razza …e a chi lo riportò al suo posto
I nostalgici del ministro fascista ricordano la ricollocazione della statua nell’attuale sito, effettuata da “alcuni valorosi” la notte tra il 25 e il 26 novembre 1954.
“Mai scorderò chi per me quella notte rischiò”. La scritta a caratteri celtici campeggia ai piedi del monumento in ricordo di Luigi Razza. A sistemare lì lo striscione che commemora la ricollocazione della statua del ministro ai Lavori pubblici del governo Mussolini, “alcuni ignoti” (così autodefinitisi) che hanno inteso ricordare “l’eroico gesto” compiuto da un manipolo di cittadini guidati dal poi senatore Murmura, esattamente 61 anni orsono.
«Nella notte tra il 25 e 26 novembre del 1954 – spiegano gli autori della trovata -, mentre in città infuriava la tempesta con vento impetuoso e pioggia a dirotto, alcuni ardimentosi, guidati dal compianto senatore Antonino Murmura, ricollocarono la statua bronzea di Luigi Razza sul piedistallo del monumento in piazza San Leoluca».
«La furia iconoclasta del dopoguerra – proseguono -, aveva portato alla rimozione della scultura dell’artista Longo, “sepolta” nei sotterranei del palazzo municipale, e alla distruzione a colpi di scalpello degli altorilievi marmorei».
E «proprio quella ricorrenza, che rese giustizia al grande uomo vibonese, alcuni ignoti hanno voluto ricordare l’altra notte, con uno striscione collocato sul monumento, a mo’ di ringraziamento a quel manipolo di cittadini che, a braccia, senza ausilio di mezzi meccanici, sollevarono il pesante simulacro di Razza e lo sistemarono dove ancora oggi si trova».
I nostalgici del ministro fascista ricordano infine che proprio quest’anno è ricorso l’anniversario della scomparsa di Razza, avvenuta a causa di un incidente aereo e «avvolta dal mistero» il 6 agosto del 1935.
s. m.