Ucciso a Cosenza, arrestata ex compagna di imputato per un omicidio avvenuto a Pizzo – Video
Quasi simili le modalità dei due fatti di sangue con le vittime attirate con la promessa di prestazioni sessuali, rapinate ed eliminate
L’ipotesi della rapina finita male era stata formulata dagli inquirenti già nella immediatezza della misteriosa scomparsa di Damiano Oriolo, l’anziano di 78 anni, residente a Lappano, di cui si persero le tracce il 6 aprile del 2017. La sua auto venne rinvenuta nei boschi di San Fili, dove si concentrarono le ricerche seguendo il segnale del suo telefono cellulare. Nel veicolo i soccorritori trovarono anche un portafoglio vuoto ed un pantalone. Per diversi giorni l’area venne scandagliata da vigili del fuoco e unità del soccorso alpino della guardia di finanza, anche con l’ausilio dei cani molecolari. Adesso la Procura di Cosenza ha chiuso il cerchio delle indagini, procedendo all’emissione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di una donna di nazionalità rumena, Angela Melania Serban, di 33 anni, accusata di omicidio.
Le indagini hanno svelato l’esistenza di un’organizzazione dedita alle rapine ai danni di persone anziane, capeggiata dalla Serban, con base nel centro storico di Cosenza e capacità di spostarsi anche in altre province della Calabria. Il modus operandi era collaudato: le vittime venivano condotte in luoghi isolati dietro la promessa di prestazioni sessuali a pagamento, poi venivano narcotizzate ed infine rapinate. L’ipotesi è che Oriolo sia stato attirato nei boschi di San Fili e lì abbandonato in stato confusionale dalla donna, dopo essere stato privato della modesta somma di circa 350 euro. Il suo corpo non è stato mai ritrovato.
Il collegamento con l’omicidio consumato a Pizzo Calabro
La vicenda di Damiano Oriolo è collegata ad un altro analogo episodio delittuoso, consumatosi sulla spiaggia di Pizzo Calabro il 6 aprile del 2015. In quel caso venne rinvenuto il corpo di un altro anziano, Palmo Giglio Ciancio, ucciso con un colpo contundente anche in quella circostanza, dopo essere stato attirato in un luogo isolato con la promessa di una prestazione sessuale a pagamento. Le indagini della Procura di Vibo Valentia, guidata all’epoca da Mario Spagnuolo, oggi alla guida di quella di Cosenza, accertarono le responsabilità di Dorel Varga, all’epoca dei fatti compagno di Angela Melania Serban, condannato in primo grado a 25 anni di reclusione e con il processo di secondo grado ancora in corso dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. Nel processo d’appello ancora in corso è imputata insieme a Dorel Varga la 40enne Stela Gyongyi Rezmuves, che in primo grado è stata assolta.