Teresa, ultima tra gli ultimi “adottata” dal parroco di Pannaconi – Video
Una storia d’amore cristiano, di fede e di carità. La scelta di don Felice Palamara che ha ottenuto dal giudice l’affidamento della donna, anziana e fragile, bisognosa d'aiuto
Teresa è una donna semplice, umile, che fino a poco tempo fa viveva da sola e di stenti. Don Felice Palamara è il parroco di Pannaconi, frazione di Cessaniti, nel Vibonese. Sono i protagonisti di una magnifica storia d’amore e carità.
Il prete ha deciso di ottenere la tutela legale di Teresa. E lo ha fatto ricorrendo ad un giudice che, offrendo riscontro alle sue nobili intenzioni, ha concesso l’affidamento prima temporaneo e adesso definitivo. «Ora Teresa, la mia “principessa”, fa parte della mia famiglia», dice emozionato il parroco, che ricorda come in paese tutti l’abbiano sempre aiutata, portandole da mangiare, acquistandole i medicinali, cambiandole la biancheria. «Tutti le vogliamo bene – conferma una parrocchiana -. Teresa è una donna buona e rispettosa». [Continua]
Il sacerdote ci mostra dove abitava la donna fino a poco tempo fa. Da sola, in una casa nascosta, a Pannaconi. Sola e bisognosa di aiuto. Viveva nella sporcizia. Le condizioni dei servizi igienici raccontano solo in parte un passato di degrado assoluto. Sporcizia, tracce del passaggio di topi. Sul pavimento una fila di pentole e secchi per la raccolta dell’acqua piovana che si infiltrava dal tetto. Un materasso lercio, con una coperta. Sui mobili sbiaditi dal tempo e ricoperti dalla polvere, il ritratto di una Madonna che racconta di una fede profonda. Un Dio che l’ha sempre protetta e fatta sentire al sicuro.
Così, su Teresa, c’è sempre stato qualcuno di speciale a vegliare, che ha alimentato l’abbraccio perpetuo di una comunità che ha provato a prendersi cura di lei almeno fino all’avvento in paese di don Felice Palamara. Le cure dei parrocchiani però non bastavano. Era necessario fare qualcosa in più, era necessario adottare Teresa e portarla in una casa vera, sicura. Una casa donata alla parrocchia che don Felice oggi usa nel migliore dei modi.
Una storia bellissima e struggente. L’esempio di un buon pastore. Un esempio di amore cristiano. «Se qualcuno mi dovesse dire – dice don Felice “Guarda, sta passando Cristo” oppure “Andiamo a pregare davanti al crocifisso di legno”, gli risponderei “Io ho già il mio Cristo di carne”, eccola, sta accanto a me, è Teresa, la mia principessa».