Omicidio Musy: confermato ergastolo a Furchì
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la pena dell’ergastolo nei confronti dell’ex presidente dell'Associazione Magna Grecia Millennium.
La Corte d’Appello di Torino ha confermato la pena dell’ergastolo nei confronti del calabrese Francesco Furchì, originario di Santa Domenica di Ricadi, condannato in primo grado per l’omicidio del consigliere comunale Alberto Musy. “Sono innocente”, le uniche parole pronunciate da Furchi’ dopo la lettura del dispositivo.
«Non possiamo esultare, ma siamo più tranquilli che le cose siano andate nel senso in cui dovevano andare. Altro aspetto è tornare a casa e fare una vita normale, anche se ci manca una “gamba”». Lo ha detto Angelica Musy, la moglie del consigliere comunale ferito nell’ottobre 2013 e morto dopo 19 mesi di coma, commentando la sentenza di secondo grado che ha confermato l’ergastolo a Francesco Furchì.
«Non sono rimasta impressionata dalla difesa, anzi l’ho trovata molto volgare. Mi hanno toccato, invece, – ha concluso – le arringhe dei miei avvocati, che hanno rappresentato tutto ciò che avevo in testa. Non li ringrazierò mai abbastanza».
«Sono state accolte le richieste della Procura e quindi è stato riconosciuto il nostro lavoro». Lo ha detto il procuratore generale di Torino, Marcello Maddalena, che ha sostenuto l’accusa al processo d’appello nei confronti di Francesco Furchì, terminato dopo sette ore e mezza di camera di consiglio con la sentenza che ha confermato l’ergastolo. «Sono contento per tutti quelli che hanno lavorato a questo caso – ha aggiunto Maddalena – in particolare il pm Roberto Furlan e la squadra mobile di Torino. A loro va il merito di aver risolto un caso difficilissimo». (Agi)