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Precipita ultraleggero al largo di Stromboli, due morti. Sul posto la Capitaneria di Vibo

Padre e figlio, 61 e 26 anni, di Gela, viaggiavano verso Foggia quando si è perso il segnale radar del loro velivolo.  

Precipita ultraleggero al largo di Stromboli, due morti. Sul posto la Capitaneria di Vibo

Sono Giuseppe ed Emanuele Alabiso di Gela, le due vittime della tragedia aerea verificatasi al largo delle Eolie, tra Stromboli e Lipari. I due, rispettivamente padre e figlio, avevano 61 e 26 anni e viaggiavano verso Foggia sul loro velivolo ultraleggero “Storm 300”. Il corpo del figlio è stato recuperato tra le 3.30 e le 4, quello del padre alle 6.30, insieme ad alcuni resti dell’aereo, undici miglia a nordovest da Stromboli, dove ieri si era perso il segnale radar. Sul posto hanno operato tre motovedette della Capitaneria di Lipari, una dei carabinieri, un’altra giunta da Vibo Valentia, nonché un Atr 42 della Guardia costiera e unità mercantili in transito. Le salme sono state trasportate a Lipari.

Giuseppe Alabiso, odontoiatra, nel 2013 stabilì il record del mondo di traversata solitaria di 9.000 chilometri da Gela a Capo Nord, mentre nel 2014 raggiunse la Groenlandia percorrendo 13.000 chilometri. Era molto conosciuto a Gela, sia per la sua professione di medico sia per la sua passione per i motori e per il calcio. Nel 1985 fondò la Juventina Gela Calcio, divenendone presidente. Portò i rosanero a una storica promozione in serie C, dopo di che lasciò la presidenza al padre, già presidente del Terranova, che fondò la Juveterranova Gela. Giuseppe Alabiso, era scampato alla morte già nel 2004, quando, partito da Roma, il suo aereo ultraleggero precipitò all’altezza di Sabaudia. Rimase in coma per oltre un mese e poi tornò a volare. (Agi)

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