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Paravati, scontro diocesi-Fondazione Natuzza: ecco chi farà parte della commissione “riconciliatrice”

L’organismo, nominato dalla Conferenza episcopale calabra, è chiamato a ricomporre la frattura nata all’indomani del mancato accoglimento della riforma dello statuto proposta dal vescovo di Mileto Renzo

Paravati, scontro diocesi-Fondazione Natuzza: ecco chi farà parte della commissione “riconciliatrice”

Monsignor Salvatore Nunnari, monsignor Francesco Oliva e monsignor Leonardo Bonanno, il primo arcivescovo emerito metropolita di Cosenza-Bisignano, il secondo attuale presule di Locri-Gerace e il terzo di San Marco Argentano-Scalea. Manca ancora l’ufficialità, ma saranno verosimilmente questi i presuli chiamati a far parte della commissione che aiuterà l’Ordinario e la Fondazione “Cuore Immacolato di Maria Rifugio delle Anime” di Paravati a ricomporre ecclesiasticamente il cammino dell’Ente nato anni fa su input della mistica Natuzza Evolo, con l’intento di curare la realizzazione della struttura religioso-socio-assistenziale “Villa della Gioia”.

La decisione di creare un organismo ad hoc, per cercare di superare la situazione di stallo venutasi a creare all’indomani del mancato accoglimento, da parte dei soci fondatori, della riforma dello statuto proposta dal vescovo della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea Luigi Renzo, è stata presa nel corso dei lavori della sessione autunnale della Conferenza episcopale calabra, presieduti dal 2 al 4 ottobre dall’arcivescovo di Catanzaro-Squillace Vincenzo Bertolone all’interno della sede del Seminario Teologico “San Pio X”.

In questo modo, viene di fatto scartata e superata l’ipotesi della nomina di un commissario ad acta presa in considerazione in un primo momento. Nel corso della tre giorni, la Conferenza ha tra l’altro manifestato “piena solidarietà e vicinanza a monsignor Renzo per le vicende che lo vedono coinvolto con la Fondazione”. Riconoscendo ed apprezzando “il meritevole impegno profuso da questa nella realizzazione dell’opera voluta da Natuzza” e, tuttavia, dichiarando di non poter approvare “l’atteggiamento non ecclesiale di rifiuto della competenza canonica della Chiesa particolare nella cura animarum e sulle attività pastorali e di culto pubblico, senza per questo volere mettere in discussione il titolo di proprietà sulle strutture e sul patrimonio”.

I vescovi calabresi, nel corso della sessione autunnale hanno altresì espresso parole di compiacimento per l’opera dei Cenacoli di Preghiera, “incoraggiando monsignor Renzo a dare agli stessi una maggiore organicità con un preciso Coordinamento diocesano ed interdiocesano, secondo un Regolamento attuativo dello Statuto che tenga conto delle direttive e del C. J. C. della Chiesa”. Da parte loro i prelati, venendo incontro alla richiesta dello stesso Ordinario miletese, “provvederanno a fare una ricognizione dell’esistenza, operatività e situazione di ogni gruppo di preghiera e nomineranno un coordinatore diocesano che mantenga i contatti con il Coordinamento interdiocesano della sede centrale di Paravati”.

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