Sceicco positivo al coronavirus trasferito nottetempo a Catanzaro
L’alto funzionario del Kuwait era giunto tre giorni fa a Tropea a bordo di un lussuoso yacht proveniente dalla Croazia. Dopo un primo check-up allo Jazzolino, il quadro clinico generale ha consigliato il suo trasferimento
È stato trasferito nella notte nel reparto Malattie infettive dell’ospedale Pugliese di Catanzaro lo sceicco, proveniente dal Kuwait, risultato positivo al coronavirus all’esito del tampone cui è stato sottoposto al suo arrivo al porto di Tropea nel pomeriggio del 26 agosto scorso. Dopo un primo check-up eseguito in via preventiva, su iniziativa del Dipartimento di prevenzione dell’Asp, nella serata di ieri all’ospedale di Vibo Valentia, i sanitari dello Jazzolino – considerando il quadro clinico generale del 71enne – hanno ritenuto opportuno trasferirlo nell’apposito reparto ospedaliero destinato al trattamento dei pazienti covid-positivi del presidio catanzarese.
Lo sceicco, giunto a bordo di un lussuoso yatch proveniente dalla Croazia al porto di Tropea, si trovava in compagnia di due alti funzionari dell’Emirato arabo e di quattro membri dell’equipaggio, due uomini e due donne, di nazionalità francese. Tutti ovviamente sottoposti a tampone dal personale coordinato dal dottor Antonino De Monte, responsabile dell’Unità operativa complessa Igiene e sanità pubblica, e fortunatamente risultati negativi. Nuovi test verranno eseguiti sulle sei persone tra il 2 e il 3 settembre per accertare che, passato il periodo d’incubazione, il virus non abbia effettivamente contagiato anche gli altri occupanti della barca. Se anche tale tampone risulterà negativo, equipaggio e passeggeri saranno liberi di spostarsi dal porto di Tropea, dove attualmente si trovano in isolamento sullo yatch, e proseguire la loro navigazione.
La segnalazione all’Asp di Vibo era giunta dall’Agenzia marittima di Sanremo quando ancora l’imbarcazione si trovava in navigazione verso il porto turistico tropeano. Rapido è scattato il dispositivo messo in atto dal Dipartimento di prevenzione che, nel giro di poco tempo, ha predisposto e attuato una procedura orientata alla massima attenzione e prudenza. Accortezza, questa, che ha permesso di eseguire tempestivamente i tamponi alle ore 18 (la barca era giunta in porto intorno alle 16.30), e, in attesa dell’esito dei test arrivato dal laboratorio di Microbiologia del Pugliese di Catanzaro all’una di notte, di tenere passeggeri ed equipaggio a bordo, scongiurando il rischio che scendessero a terra a Tropea esponendo altri al contagio in un periodo dell’anno in cui la città è meta di migliaia di turisti.