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Inchiesta “Acqua sporca” a Vibo: archiviazione per 24 indagati

Si tratta di sindaci ed ex primi cittadini del Vibonese, oltre a dirigenti di Asp, Arpacal e Regione Calabria

Inchiesta “Acqua sporca” a Vibo: archiviazione per 24 indagati

Si chiude con 24 archiviazioni lo stralcio del procedimento nato dall’inchiesta “Acqua sporca” che vede già sotto processo 16 imputati. Accogliendo al richiesta della Procura, il gip del Tribunale Lorenzo Barracco ha archiviato 24 posizioni per i quali inizialmente il pm Michele Sirgiovanni aveva ipotizzato il reato di omissione d’atti d’ufficio.

Si tratta di diversi amministratori comunali del Vibonese, in carica fra il 2009 ed il 2011, e più precisamente di: Raffaele Lo Iacono (ex sindaco di Serra San Bruno); Pasquale Fera (ex sindaco di San Nicola da Crissa); Francesco Bartone (sindaco di Soriano); Giosuele Schinella (ex sindaco di Arena); Alfonsino Grillo (ex sindaco di Gerocarne); Paolo Crispo (ex sindaco di Gerocarne); Antonino Mirenzi (ex sindaco di Vazzano); Francesco Andreacchi (ex sindaco di Simbario); Rosamaria Rullo (ex sindaco di Mongiana); Abdon Servello (sindaco di Vallelonga); Cosmo Tassone (sindaco di Brognaturo); Gabriele Corrado (ex sindaco di Dasà); Saverio Franzè (ex sindaco di Stefanaconi); Giuseppe Barilaro (sindaco di Acquaro); Sergio Cannatelli (sindaco di Sorianello); Romano Loielo (ex sindaco di Nardodipace) e Maria Stefania Caracciolo (ex commissario prefettizio del Comune di Serra San Bruno). Archiviazioni anche per: Cesare Pasqua e Francesco Massara (Asp Vibo); Mariano Romeo e Beniamino Mazza (Arpacal Vibo); Giacomino Brancati, Silvana De Filippis e Rubens Curia (dirigenti Regione Calabria). 

Per il giudice ci si trova dinanzi all’impossibilità di ritenere integrato il reato di omissione in atti d’ufficio contestato tanto ai sindaci quanto a coloro che ricoprivano diversi incarichi pubblici.

Sotto processo dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia si trovano invece 16 imputati:  Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro (quale presidente Sorical); Giuseppe Camo (Sorical); Maurizio Del Re e Sergio De Marco (Sorical), Giulio Ricciuto (responsabile impianti potabilizzazione); Ernaldo Biondi (Sorical Vibo); Vincenzo Pisani (addetto trattamento acque); Massimiliano Fortuna; Pietro Lagadari; Domenico Lagadari; Fabio Pisani (responsabile pro tempore ufficio tecnico Comune Serra San Bruno); Roberto Camillen (responsabile pro tempore del settore manutentivo Comune Serra); Francesco Catricalà (dirigente Asp Soverato); Fortunato Carnovale (dirigente Asp Vibo); Rosanna Maida (dirigente prevenzione salute Area-Lea); Domenico Criniti, ex sindaco di Santa Caterina dello Ionio. 

I reati ipotizzati. Avvelenamento colposo di acque, inadempimento contrattuale, falso, interruzione di servizio e omissione i reati a vario titolo contestati dalla Procura di Vibo Valentia. 

 Le parti civili. Comitato civico Pro Serre (avvocato Angelo Calzone), Legambiente (avvocato Ambrosio), Codacons Calabria e Articolo 32 (avvocato Claudio Cricenti), Adoc Vibo Valentia (avvocato Paolo Fuduli).

L’inchiesta “Acqua Sporca” è partita nel 2012 e mira a far luce sull’avvelenamento del bacino idrico dell’Alaco, la diga sequestrata nel maggio 2012 e che serve di acqua potabile tutti i comuni della provincia di Vibo e parte dei comuni della fascia jonica delle province di Catanzaro e Reggio Calabria.

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