domenica,Dicembre 22 2024

Narcotraffico, operazione Stammer: libero Armando Galati di Mileto

La Cassazione annulla il reato associativo, contestato dalla Dda di Catanzaro, anche per Antonino Cannizzaro di Rosarno

Narcotraffico, operazione Stammer: libero Armando Galati di Mileto
L’avvocato Giuseppe Bagnato

La VI sezione penale della Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio, accogliendo il ricorso dell’avvocato Giuseppe Bagnato, l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Armando Galati, 63 anni, di Mileto, disponendo per l’effetto l’immediata scarcerazione. Galati era stato arrestato a gennaio nell’operazione Stammer della Dda di Catanzaro quale partecipe all’associazione finalizzata al narcotraffico internazionale. In tale contesto viene considerato dall’accusa quale elemento di spicco del clan Galati-Pititto-Iannello che opera a Mileto e nelle frazioni di Calabrò e San Giovanni. Il Tribunale del Riesame di Catanzaro nel marzo scorso, su istanza dell’avvocato Giuseppe Bagnato aveva annullato già il capo associativo, ma confermato la custodia cautelare in carcere perché riteneva Armando Galati gravemente indiziato di concorso nella detenzione e cessione di due chili e mezzo di cocaina, oggetto di sequestro a Palermo il 17 luglio del 2015. La contestazione, secondo il Riesame, era aggravato dall’ingente quantità e dall’agevolazione verso un clan mafioso, in quanto Galati sarebbe pienamente inserito nelle consorterie criminali operanti nel Vibonese. Da qui, il ricorso dell’avvocato Giuseppe Bagnato che ha discusso dinanzi alla sesta sezione della Suprema Corte, chiedendo che l’ordinanza venisse annullata senza rinvio. Armando Galati ha così lasciato il carcere di Vibo e risponderà a piede libero nel processo che lo vede imputato insieme ad oltre 50 indagati. La Cassazione pronunciandosi poi su altro ricorso presentato dagli avvocati Sergio Rotundo e Michele Novella ha poi annullato l’ordinanza di custodia cautelare in riferimento al reato associativo e ad un capo d’imputazione contestato ad Antonino Cannizzaro, 50 anni, di Rosarno, pure lui arrestato il 24 gennaio scorso su indagini condotte sul campo dal Nucleo di Polizia Tributaria e dal Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro. Nell’ambito dell’operazione “Stammer” quelle odierne sono le prime pronunce che annullano il reato associativo nei confronti di due degli indagati.

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