Hotel 501, parla il legale della F94: «Acquistiamo macchina funzionante e ci consegnano un rottame»
L’avvocato Talarico, che assiste l’imprenditore Trimboli aggiudicatario in via provvisoria della nuova asta, preannuncia richiesta di risarcimento danni e spiega "l'epilogo fuori da ogni logica"
«Il 501 Hotel non è stato solo chiuso, è stato distrutto. Hanno voluto che finisse così e sono riusciti nel loro intento. Ma di questo epilogo si assumeranno ogni responsabilità». L’avvocato Marco Talarico, legale della società F94 che avrebbe dovuto rilevare lo storico albergo vibonese, perde tutta la cautela tipica della sua professione. Non pesa più le parole, non cammina sul filo della dialettica, chiamando in causa la curatela fallimentare e l’Italiantrade, la società composta da avvocati e imprenditori vibonesi che si era aggiudicata l’asta provvisoria per l’acquisto del 501 Hotel il 15 dicembre del 2016, poi decaduta dall’aggiudicazione dopo che il 20 aprile scorso il giudice ha respinto la richiesta della rimessione in termini per il versamento del saldo del prezzo.
«Italiantrade doveva andare via perché inadempiente – aggiunge Talarico –, ma doveva essere estromessa già due anni fa, non alla fine. Se un normale cittadino non paga il canone di locazione, dopo un mese viene sfrattato. Perché, invece, a loro è stato consentito di rimanere così a lungo?». Un tempo durante il quale, secondo Talarico, è stato svuotato delle sue potenzialità commerciali il marchio 501 Hotel.
«È da tempo che le commesse in portafoglio vengono disdette – spiega -. È stata annullata la convenzione con l’Esercito (65mila euro, ndr), sono stati depennati i meeting del Lions, del Rotary, del Kiwanis, sono state cancellate le prenotazioni dei clienti, i matrimoni, le cerimonie. I curatori dov’erano mentre tutto questo accadeva? Avrebbero potuto occuparsi loro stessi della gestione dell’azienda, come è già avvenuto in passato da parte della curatela che intervenne dopo il fallimento Mancini. In quel caso l’azienda è stata mandata avanti e i posti di lavoro sono stati tutelati. Adesso, invece, si è lasciato che una società morosa continuasse ad operare seguendo l’input di chiudere tutto. È una cosa fuori dal mondo».
Eppure F94, società che fa capo all’imprenditore Francesco Trimboli, si era fatta avanti per assumere la gestione dell’hotel in attesa che si compisse l’iter della vendita.
«Già nel luglio del 2016 – conferma il loro avvocato – abbiamo avanzato questa proposta, mettendo sul piatto 200mila euro per pagare anticipatamente il fitto del ramo d’azienda, ma non ci è stato consentito. A quel punto ci saremmo aspettati che a gestire la struttura sarebbero stati i curatori, che sono lautamente remunerati per il proprio lavoro. Invece, il Tribunale ha deciso diversamente, avallato dagli stessi curatori».
Ora la situazione per la società di Trimboli, che ha già anticipato quasi 270mila euro per acquistare l’albergo, assume una prospettiva commerciale completamente diversa.
«Quanto accaduto ci porta a riconsiderare la bontà dell’acquisto fatto. È come se si fosse comprata una macchina funzionante e poi ti avessero consegnato un mezzo fermo da due mesi, con le ruote sgonfie e il motore che non parte. Per ora, l’idea è ancora quella di versare il saldo (circa 2milioni e 300mila euro, ndr) – precisa Talarico – e poi, una volta dentro, fare le nostre considerazioni giuridiche sui danni che ha determinato questa situazione. In questo momento, comunque, prevale lo sgomento per un epilogo assolutamente fuori da ogni logica».
Parole che preludono a una nuova battaglia giudiziaria per un’azione di risarcimento, partendo dal presupposto che il 501 Hotel, così come lo conoscevamo, non esiste più e non potrà tornare a vivere. «Il danno subito è enorme, perché il 501 non esiste più, a cominciare dal marchio che questi signori si sono presi. Quando la struttura riaprirà, magari si chiamerà 502 Hotel – conclude – e sarà una cosa completamente diversa…».
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