Rinascita-Scott: il traffico di droga gestito dai vibonesi con contatti in mezzo mondo
Dal Napoletano all’Agrigentino, dal Sud America all’Albania, ecco la rete messa in piedi dal boss di Zungri e dai fidati sodali di Vibo Marina, Briatico e Rombiolo
Fa luce anche su un vasto traffico di stupefacenti, la nuova ordinanza di custodia cautelare emessa al termine dell’operazione “Rinascita-Scott” e della notifica degli avvisi di conclusione indagini. Spuntano così nuovi indagati rispetto al primo troncone dell’inchiesta e, soprattutto, emergono i rapporti che avrebbe coltivato negli anni il “locale” di ‘ndrangheta di Zungri – capeggiato dal boss Giuseppe Accorinti, 61 anni – con narcotrafficanti albanesi e sudamericani. [Continua]
Gli indagati. Il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di cocaina, marijuana e hashish viene contestato a: Giuseppe Accorinti, Antonio Vacatello, 56 anni, di Vibo Marina, Gregorio Niglia, 37 anni, di Briatico, Giuseppe Niglia, 72 anni, alias “Pinu u cani”, di Briatico (padre di Gregorio), Giuseppe Barbuzza, 72 anni, originario di Leonforte (En), residente a Prato, Francesco Bonavena, 86 anni, di Pannaconi di Cessaniti, Maria Carmela Ciconte, 51 anni, originaria di Sorianello ma residente a Bivona, Pasquale Capolongo, 59 anni, di Tufino (Na), Bruno Di Maria, 66 anni, di Porto Empedocle, Giuseppe Di Maria, 53 anni, di Agrigento, Giuseppe Drago, 50 anni, di Cosenza, Patrizia Fiorillo, 48 anni, residente a Torino, ma domiciliata ad Agrigento, Antonio Guastalegname, 52 anni, di Vibo Valentia ma residente a Castel di Annone (At), Alfred Lucaj, albanese, Robert Lazaj, 48 anni, albanese, residente a Firenze, Floriand Tahiraj, 37 anni, albanese, residente a Calenzano (Fi), Eduart Tahiraj, 49 anni, albanese, residente a Calenzano (Fi), Lulezim Ahkurtaj, 33 anni, albanese, residente a Castel Fiorentino,
Domenico Mandaradoni, 32 anni, di Francica, Giuseppe Navarra, 29 anni, di Rombiolo, Valerio Navarra, 27 anni di Rombiolo, Pietro Polito, 24 anni, di Paradisoni di Briatico, Giuseppe Prossomariti, 33 anni, di Vibo Valentia, Andrea Puntorno, 43 anni, di Agrigento, Calogero Rizzo, 50 anni, di Raffadali (Ag), Francesco Romano, 34 anni di San Leo di Briatico, Giovanni Sicari, 26 anni, di Paradisoni di Briatico, Lavdosh Serani, 45 anni, albanese, Lucia Sessa, 30 anni, di Francica, Renato Signoretta, 44 anni, di Ionadi, Souad Sdihi, 44 anni, marocchina residente a Firenzuola D’Arda (Pt), Leonardo Vacatello, 51 anni, di Vibo Marina, residente a Bivona, Rodolfo Vacatello, 24 anni, di Vibo Marina, residente a Bivona.
I ruoli. Ogni indagato avrebbe avuto nell’organizzazione un preciso ruolo. Al vertice ci sarebbe stato Giuseppe Accorinti, mentre i canali di spaccio sarebbero stati gestiti da Gregorio Niglia, Antonio Vacatello e Valerio Navarra. Francesco Bonavena e Pino Niglia avrebbero invece partecipato alla pianificazione, all’organizzazione ed al finanziamento della importazione dal Sud America di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente.
Gregorio Niglia, a diretto contatto con Giuseppe Accorinti ed a sua disposizione, nonché con Antonio Vacatello, avrebbe agito secondo le loro direttive, organizzando tutti gli aspetti del traffico di sostanza stupefacente. Avrebbe Acquistato la sostanza stupefacente dai Pesce di Rosarno, mantenendo i rapporti con i sodali di Agrigento per organizzare le cessioni ed il trasporto in Sicilia, anche recandosi personalmente ad Agrigento.
Avrebbe anche curato l’approvvigionamento di droga dalla ionica reggina e lo smercio nelle zone di Cosenza e Napoli. Niglia è anche accusato di aver affidato lo stupefacente acquistato ai suoi più stretti collaboratori (Paolo Romano, Francesco Romano, Giovanni Sicari), affinché ne curassero l’occultamento, il taglio e la cessione al minuto. Insieme a Giuseppe Prossomariti avrebbe tenuto i contatti anche con altri soggetti inseriti nel traffico di sostanze stupefacenti, come Alessio Belvedere.
Valerio Navarra, a diretto contatto con Giuseppe Accorinti ed a sua disposizione, nonché con Antonio Vacatello, avrebbe agito secondo le loro direttive, organizzando tutti gli aspetti del traffico di sostanza stupefacente, mantenendo i rapporti con i sodali di Asti per organizzare le cessioni ed il trasporto in Piemonte, anche recandosi personalmente ad Asti.
Si sarebbe inoltre occupato dell’approvvigionamento di marijuana da fornitori albanesi, mantenendo i contatti con questi ultimi attraverso intermediari quali Alfred Lucaj e Robert Lazaj, organizzando le cessioni, fungendo da collettore delle somme di denaro necessarie all’acquisto (anche rivolgendosi ad appartenenti di altre consorterie), curando la fase operativa della consegna e del trasporto, occupandosi dei debiti maturati nei confronti dei fornitori.
In tale organizzazione avrebbe avuto un ruolo importante anche l’ex infiltrato del Ros nell’operazione “Decollo”, Bruno Fuduli, morto suicida a Filandari nel novembre scorso. Fuduli sarebbe stato in diretto contatto con Giuseppe Accorinti e Antonio Vacatello e sarebbe stato il loro uomo di riferimento in Sud America.
Leonardo Vacatello, Rodolfo Vacatello, Maria Carmela Ciconte avrebbero invece rivestito il ruolo di addetti al traffico di droga a Vibo Marina, coadiuvando in tale attività Antonio Vacatello. I traffici di droga sarebbero iniziati nel mese di ottobre 2015 per arrivare all’attualità.