martedì,Novembre 26 2024

Raffica di intimidazioni a Fabrizia, il parroco: «Chi ha sbagliato si penta» (VIDEO)

Appello di don Vincenzo Maiolo agli autori della sequela di attentati ai danni del consigliere comunale Pietro Mamone e della sua famiglia. Preoccupazione tra i residenti

Raffica di intimidazioni a Fabrizia, il parroco: «Chi ha sbagliato si penta» (VIDEO)

«Se avete sbagliato sappiate pentirvi. C’è un Padre che vi aspetta per abbracciarvi. Pentitevi, fate pace…». Si rivolge direttamente agli autori degli attentati incendiari don Vincenzo Maiolo, guida spirituale di Fabrizia, nel Vibonese. Una comunità ancora scossa dall’escalation di raid incendiari che ha colpito Pietro Mamone, consigliere comunale d’opposizione.

Appartenevano a suo figlio alcuni dei mezzi andati distrutti in due diversi roghi di probabile natura dolosa. Raggiungiamo Pietro Mamone nel suo negozio. Non se la sente di parlare, il dolore e la paura per quanto accaduto sono ancora troppo forti. In 15 giorni a Fabrizia sono andate distrutte 5 mezzi, 4 dei quali appartenenti proprio alla famiglia Maiolo.

C’è preoccupazione tra i cittadini: «Speriamo vengano assicurati alla giustizia questi criminali – il commento di un abitante. Ma chi e perché ha compiuto questi atti?». La domanda che si pone da giorni il prete della comunità che spera in una loro conversione. «E’ un cammino lungo, certo, ma questo cammino – dice don Maiolo – può sempre avere inizio. Dio – ricorda – non ha tempi. Dio aspetta».

E intanto la locale Amministrazione, che in un consiglio comunale ad hoc ha fermamente condannato il deprecabile gesto ha annunciato l’installazione a breve di alcune telecamere di videosorveglianza che saranno piazzate nel centro storico. «Con delibera di giunta del 2 agosto – informa il sindaco Francesco Fazio – abbiamo dato il via libera alla redazione di un progetto preliminare per la sistemazione di alcune telecamere. Ciò – ha sottolineato – non solo come deterrente per evitare il ripetersi di episodi criminosi, o atti vandalici, ma anche per attenuare il clima di paura che si respira nel piccolo paese».

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