Ritardi nei pocket money, esplode la protesta dei migranti a Joppolo
Alcuni minori accompagnati hanno attuato un blocco stradale sul lungomare. Intervengono i carabinieri e la polizia municipale
Rivolta di migranti a Joppolo sul lungomare per protestare contro la mancata corresponsione – o comune ritardi nell’erogazione – del cosiddetto “Pocket money”, piccolo rimborso per le spese quotidiane. A mettere in atto un vero e proprio blocco stradale sono stati alcuni minori accompagnati, da qualche tempo ospiti in una struttura di accoglienza del luogo gestita dalla cooperativa “Da Donna a donna”. I ragazzi hanno spostato di peso un’auto per ostruire il passaggio sul lungomare. Sul posto per evitare ulteriori disordini si è quindi portata la polizia municipale ed i carabinieri della locale Stazione di riportare tutti alla calma ed ascoltare le ragioni della protesta.
In pratica per ogni rifugiato in Italia lo Stato spende circa 35 euro al giorno, di cui una buona parte sono finanziati dall’Unione Europea. Soldi che non vengono però dati direttamente ai singoli migranti, ma che sono utilizzati per finanziare le spese sostenute dalle cooperative che si occupano della loro accoglienza.
Quindi nei 35 euro al giorno sono compresi i costi del vitto e dell’alloggio, ma anche le spese mediche. Una piccola quota copre inoltre anche i programmi per l’inserimento lavorativo.
Ad ogni migrante resta così una somma decisamente esigua. È il cosiddetto pocket money, la cifra che hanno a disposizione per finanziare i loro bisogni giornalieri, come ad esempio le ricariche telefoniche per chiamare a casa o semplicemente per acquistare una bottiglia d’acqua al bar. Proprio i ritardi nell’erogazione di tale “pocket money” ha fatto stamane scattare la protesta, sedata solo dal pronto intervento dei carabinieri.
Non è la prima volta che nel Vibonese esplode la protesta contro cooperative ed associazioni che si occupano dell’accoglienza dei migranti a causa dei ritardi nell’erogazione del pocket money.
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