INCHIESTA | Scuole a prova di terremoto, nel Vibonese solo 9: ecco quali sono
Su un totale di 272 edifici appena il 3 per cento è in linea con i canoni di sicurezza statica. A certificarlo è il censimento diffuso per la prima volta dal Miur. Sul territorio provinciale il rispetto della normativa vigente in materia resta ancora lontano
Quando si parla di terremoti e sicurezza delle scuole, allarmarsi è inutile, preoccuparsi è un dovere. Soprattutto se si vive in un territorio come quello Vibonese dove tutti i comuni ricadono in Zona 1, classificazione che individua le aree a massimo rischio sismico. Recentemente, il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) ha diffuso per la prima volta il censimento degli edifici che ospitano le scuole italiane, indicando se questi sono stati progettati o successivamente adeguati alla “nuova” normativa tecnica di costruzione antisismica, varata ormai quasi 10 anni fa.
Ebbene, i dati del Miur riguardanti la nostra provincia e riferiti all’anno scolastico 2015-2016, restituiscono una fotografia disarmante, con appena il 3 per cento delle scuole progettate o adeguate ai canoni di maggiore sicurezza statica. Su un totale di 272 edifici censiti, che nel Vibonese ospitano scuole statali di ogni ordine e grado, appena 9 risultano in regola. Che poi, a vederle, alcune di queste scuole non sembrano neppure trasmettere la fiducia che dovrebbe ispirare il loro primato da top ten. Ma a quanto riferisce il ministero sono comunque le uniche con le carte in regola, almeno per quanto riguarda la capacità di resistere ai terremoti.
Ecco quali sono: scuola dell’infanzia di Mongiana, che fa parte dell’istituto comprensivo di Fabrizia; scuole primarie di Stefanaconi e di Filogaso, che fanno parte dell’istituto comprensivo di Sant’Onofrio; scuola primaria di Brognaturo, scuola media di Pizzoni e scuola media di Capistrano, che fanno parte dell’istituto comprensivo di Vallelonga; scuola media G. M. Ferrari di Soriano Calabro; scuola media A. Anile di Pizzo; scuole materna e dell’infanzia di Capistrano, che fanno parte dell’istituto comprensivo di Vallelonga.
Appena 9, appunto. Le altre 263 presenti sul territorio provinciale, per quanto possano essere dotate di certificato di agibilità e, nel migliore dei casi, essere anche belle e accoglienti, non vengono comunque considerate dal Miur in linea con la progettazione antisismica. Questo ovviamente non vuol dire che siano in imminente pericolo di crollo ma semplicemente che è ancora molto lontano il rispetto della normativa più rigorosa in materia di costruzioni che vige in Italia dal 2008.
Ecco perché appare ancora più stridente l’esito del bando regionale per l’adeguamento sismico degli edifici scolastici, che ha visto il Vibonese attestarsi al penultimo posto nella graduatoria provvisoria diffusa il 19 luglio scorso, con l’assegnazione di soltanto il 4 per cento delle risorse disponibili, pari in totale a 30 milioni di euro. Nella nostra provincia, infatti, solo due Comuni – Mileto e Drapia – sono riusciti a portare a casa il risultato, assicurandosi lavori di adeguamento sismico rispettivamente per la scuola media Taccone Gallucci (684mila euro) e per la scuola dell’infanzia di Brattirò (466mila euro). Quasi nulla, però, rispetto ai 22 milioni di euro andati a tre scuole cosentine, tanto che lo stesso presidente della Regione, Mario Oliverio, ha messo le mani avanti affermando che «sono stati privilegiati interventi più consistenti anche sotto il profilo economico, perché una volta che si interviene su una scuola non ha senso fare un intervento parziale ma occorre concentrare le risorse su lavori risolutivi».
Resta il fatto che quanto realizzato o finanziato sinora, soprattutto in Calabria, appare davvero troppo poco rispetto agli affetti distruttivi dei sismi che hanno sconvolto il nostro Paese negli ultimi anni e alle inevitabili promesse di Governo e Regione. In particolare, Palazzo Chigi ribadisce ad ogni occasione la mole di investimenti attivati nel settore dell’edilizia scolastica dal duo Renzi-Gentiloni, con un totale virtuale che poche settimane fa è arrivato a toccare l’iperbolica cifra di 9 miliardi di euro. Non è da meno la Regione, che dopo la pubblicazione dell’elenco dei 20 Comuni che sono entrati in graduatoria, su un totale di 330 partecipanti al bando, si è affrettata a snocciolare le cifre dei nuovi finanziamenti in arrivo, ribadendo l’impegno che tutte le scuole calabresi saranno messe in sicurezza.
Se e quando questi soldi, ammesso che ci siano davvero, saranno trasformati in scuole più sicure, è invece tutto un altro discorso.
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