Carcere di Vibo con pochi poliziotti: la protesta del Sappe
Il sindacato autonomo di polizia penitenziaria ha proclamato per la giornata odierna l’astensione dalla mensa obbligatoria di servizio
Astensione dalla mensa obbligatoria di servizio al carcere di Vibo. Lo stato di agitazione odierno è stato proclamato dal Sappe tra il personale di polizia penitenziaria a seguito di un incontro con il prefetto di Vibo Valentia, Guido Longo. Il tutto al fine di sollecitare superiori uffici dipartimentali per rivedere la dotazione degli organici nel carcere di Vibo dove su una popolazione detenuta di circa 410 detenuti operano solo 137 unità di polizia penitenziaria con un rapporto di un agente ogni tre detenuti con una percentuale del 33%. A livello regionale, invece, su 1.358 agenti e 2.338 detenuti il rapporto è invece di un agente per meno di due detenuti, con una percentuale del 52%. Il dato nazionale parla invece di 35.172 unità per 56.863 detenuti, con un rapporto di un agente per meno di due detenuti ed una percentuale del 62%. “Ne consegue – denuncia il Sappe – che il carcere di Vibo dovrebbe avere in pianta organica non meno di 250 unità”. Intanto il numero dei detenuti aumenta sempre più e dal 30 giugno si è registrato l’ingresso di ulteriori 50 detenuti. Il Sappe annuncia che lo stato di agitazione odierno si ripeterà anche nel mese di agosto laddove non dovessero arrivare rassicurazioni sulla dotazione organica. “In tale ultimo caso – spiega il segretario provinciale del Sappe, Francesco Ciccone – verrà promossa una manifestazione all’esterno del carcere alla presenza di giornalisti ed esponenti politici”.