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‘Ndrangheta: gli incontri “riservati” fra Andrea Mantella e il boss Razionale

Operazione “Outset”: i verbali inediti del collaboratore di giustizia, l’omicidio a Vibo di Pasquale Franzè e le “soffiate” sul delitto di Pugliese Carchedi

‘Ndrangheta: gli incontri “riservati” fra Andrea Mantella e il boss Razionale
Nel riquadro da sinistra verso destra: Andrea Mantella e Saverio Razionale

Offrono diversi aspetti inediti sulle dinamiche criminali ed i rapporti fra i clan della ‘ndrangheta vibonese gli atti dell’inchiesta “Outset” che fa luce sugli omicidi di Mario Franzoni, commesso a Porto Salvo il 21 agosto del 2002, e quello di Giuseppe Pugliese Carchedi, ucciso sulla strada che collega Pizzo a Vibo Marina il 17 agosto del 2006. Ma anche sul tentato omicidio dello stesso Pugliese Carchedi avvenuto nel 2005 dinanzi all’ospedale di Vibo Valentia.

L’indagine permette infatti di conoscere alcuni verbali inediti del collaboratore di giustizia, Andrea Mantella, e non mancano le “sorprese”.

Gli incontri con il boss Saverio Razionale. E’ in particolare un verbale reso da Mantella l’8 giugno 2016 a svelare le “confidenze” che sarebbero state fatte dal boss di San Gregorio d’Ippona, Saverio Razionale ( il primo in foto, non indagato nell’inchiesta “Outset”) ad Andrea Mantella. Siamo a settembre del 2006 e il futuro collaboratore di giustizia – all’epoca elemento di spicco del clan Lo Bianco e già alla guida di un autonomo gruppo criminale – racconta al pm della Dda di Catanzaro, Camillo Falvo, di essere da poco uscito dagli arresti domiciliari, ricevendo a casa sua a Vibo la visita di Saverio Razionale, 56 anni, e di Nazzareno Felice, 57 anni, di Piscopio, detto “U capiceju”, arrestato per il tentato omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi. All’epoca dell’incontro, Giuseppe Pugliese Carchedi era stato da poco ucciso e Andrea Mantella racconta di aver “bevuto una bottiglia di champagne” con Nazzareno Felice e Saverio Razionale nel suo domicilio di via Tiro a Segno a Vibo. Sarebbe stato quindi Saverio Razionale ad invitare Andrea Mantella a seguirlo in un’altra stanza per parlare riservatamente di due fatti di sangue: l’omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi e quello del pastore 64enne Pasquale Franzè, alias “U Tarra”, stretto parente della “famiglia” Lo Bianco, ucciso il 19 maggio 2006 intorno alle 5.30 del mattino a Vibo Valentia in via Giovanni XXIII mentre si trovava a bordo della propria moto Ape.

Le dichiarazioni inedite di Mantella. “Razionale mi disse che erano state due cose necessarie – spiega il collaboratore al pm – ed io dovevo capire la situazione, perché non si sa mai….”. Quindi Saverio Razionale avrebbe fatto segno con la mano ad Andrea Mantella di parlare il meno possibile in quanto nella stanza potevano essere state piazzate delle microspie. “Saverio Razionale era una mente finisssima ella ‘ndranghetadichiara Mantella –, lui si defila sempre ed aveva capito che io avevo capito che a commettere l’omicidio di Pugliese Carchedi erano stati i Piscopisani. Allora lui per mascherare la cosa, non lo so a quale fine, ma sempre a scopi di raggiri mi fece capire che praticamente era stata una scelta necessaria, una cosa forzata che era successa”. Di rimando, Andrea Mantella avrebbe detto a Saverio Razionale: “Va bene, non mancherà l’occasione di parlarci, perché non si sa mai”. Saverio Razionale si riferiva sia all’omicidio di Pasquale Franzè, il pastore, quello che aveva le pecore, e sia all’omicidio di Peppe Pugliese. E così  – conclude Mantella – lui, Razionale, mi fece fesso e contento, diciamo…

Mi disse: Cu u tenia a chistu. Vidi chiju assettatu subba u divanu, volia erba pe centu cavalli, riferendosi a Nazzareno Felice che stava bevendo una bevanda lì seduto…”. Il riferimento, in tale ultimo caso, sarebbe stato l’omicidio di Giuseppe Pugliese Carchedi, soggetto ritenuto vicinissimo allo stesso Andrea Mantella ma recalcitrante ad ogni regola, tanto da sfidare apertamente i Piscopisani e non ascoltare neppure i consigli delle figure apicali del clan Lo Bianco, come quella di Carmelo Lo Bianco, alias “Sicarro”, e di Enzo Barba, detto “Il Musichiere”. Entrambi (Pugliese Carchedi – in foto in basso -era fidanzato con la figlia di Barba) avevano invitato il giovane ad allontanarsi da Vibo. Consigli rivelatisi del tutto inutili.

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