Troppi lutti e omicidi: a Mileto don Dicarlo annulla la festa civile di San Fortunato
Il clamoroso annuncio, accompagnato da parole forti, nel corso della messa domenicale. Il sacerdote: «Non c’è niente da festeggiare! Dobbiamo solo interrogarci, dare spazio alla preghiera e alla riflessione»
Vivrà solo l’aspetto religioso l’edizione 2017 della festa di San Fortunato Martire, patrono dei Vigili urbani della provincia di Vibo Valentia. Alla base della clamorosa decisione di rinunciare alla parte prettamente civile di uno degli eventi più attesi del panorama estivo miletese, in programma l’ultima settimana del mese di agosto, la serie di tristi fatti di cronaca che, in forma sempre più grave, si stanno ripetendo sul territorio.
L’annuncio è stato dato questa mattina dal parroco della cattedrale don Domenico Dicarlo, nel corso della Santa messa festiva. Parole forti, risuonate alte tra le navate della chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea.
«È arrivato il momento – ha chiosato dall’ambone il sacerdote – di dare un segnale importante, di dire basta al ripetersi di eventi criminosi che stanno spargendo sangue, lutti e distruzione. Questa è una città ormai in ginocchio. Nel giro di poco tempo abbiamo assistito ad un concatenarsi di omicidi sempre più efferati e crudeli. Gli anziani Nicola Vardaro e Giuseppe Mesiano, Angelo Antonio Corigliano, in ultimo il 15enne Francesco Prestia Lamberti. Tutti barbaramente trucidati. Anche ieri, qualcuno alle porte di Rosarno ha addirittura utilizzato un kalashnikov per colpire delle persone residenti in questo comune. Basta! Non c’è niente da festeggiare! Adesso dobbiamo solo interrogarci, dare spazio alla preghiera e alla riflessione. Nella piena convinzione che una comunità viva e credente non può rimanere indifferente a tutto ciò, che solo unendo le forze positive e impegnandosi tutti insieme la lotta contro il male sarà vinta e Mileto potrà rinascere».
Don Dicarlo (foto), tra l’altro da sempre impegnato in prima linea nel sociale, ha quindi illustrato il programma religioso che contraddistinguerà l’annuale festa di San Fortunato, contrassegnato il venerdì 25 «dalla Festa dei Popoli curata dall’Ufficio diocesano per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso», la domenica 27 «dal rito di omaggio da parte dei Vigili urbani della provincia sul sagrato della Cattedrale, dalla Celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Luigi Renzo, dalla successiva processione per le vie del centro».
Infine, il grido di dolore «elevato a Dio nei confronti dei giovani, oggi in grave pericolo per colpa della droga e dell’alcool che dilaga in modo impressionante, colpendo indifferentemente tutti», accompagnato dall’invito rivolto ai genitori «affinché rimangano vicini ai propri figli in ogni circostanza e a qualunque età della loro vita».
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