Pizzo si prepara ai funerali del maresciallo dell’Arma Paolo Fiorello
La salma è stata restituita ai familiari. Mercoledì l’ultimo saluto anche in Sicilia, nella sua Calatafimi. In un biglietto sequestrato dalla Procura di Vibo le ragioni del comandante sulla scelta di togliersi la vita
Non ci sarà alcuna autopsia sul corpo del maresciallo Paolo Fiorello, comandante della Stazione dei carabinieri di Pizzo, che sabato si è tolto la vita in caserma con un colpo di pistola al cuore. Nessun dubbio sulle cause della morte e quindi nessuna necessità per la Procura di Vibo Valentia – che sul suicidio ha aperto un fascicolo d’inchiesta – di affidare ad un medico legale l’esame autoptico per avere ulteriori elementi sul suicidio. Una scelta, quella del maresciallo, che lascia sgomenta un’intera comunità e quanti hanno avuto la fortuna di apprezzarne le doti umane, il senso del dovere, l’acume investigativo ed una non comune capacità di capire le situazioni e farvi fronte al meglio.
Il comandante Paolo Fiorello ha lasciato un biglietto ai familiari ed ai colleghi per spiegare le ragioni del suo gesto. Un modo semplice per chiedere quasi scusa per la sua scelta, sicuramente ben consapevole del dolore che la sua perdita avrebbe provocato in quanti – e sono davvero tanti – gli sono stati vicini in questi anni ed in quanti l’hanno conosciuto. Il biglietto è all’attenzione degli investigatori dell’Arma e della Procura di Vibo Valentia.
Paolo Fiorello negli ultimi tempi aveva manifestato qualche preoccupazione per via di un incidente al malleolo. Il 19 marzo l’infortunio, il 20 marzo il ricovero all’ospedale di Vibo Valentia ed il 21 l’operazione, perfettamente riuscita. Quindi dieci giorni in ospedale, poi 35 a letto nel suo alloggio in caserma a Pizzo. Infine la sostituzione del gesso e la progressiva ripresa dell’attività lavorativa aiutato da una stampella. Un percorso necessario per riacquistare la piena capacità motoria. Chi gli è stato più vicino riferisce del timore manifestato dal comandante di non ritornare più in perfetta forma come prima dell’infortunio. Un timore non si sa quanto fondato, al pari di quello di finire in un ufficio.
Di certo, la scomparsa del maresciallo Paolo Fiorello ricorda a tutti che prima ancora di un uomo in divisa, il comandante era un ragazzo di 36 anni, un uomo di 36 anni dotato di una sensibilità fuori dal comune che gli ha permesso di districarsi sempre al meglio anche nelle situazioni investigative più difficili e delicate. Mancherà a tutti il comandante. I suoi insegnamenti ed il suo attaccamento al dovere ed alla divisa dell’Arma vivranno però in eterno.
I funerali del maresciallo si terranno domani a Pizzo nel duomo di San Giorgio alle ore 17. La camera ardente sarà allestita dalle ore 16 sempre nel duomo di Pizzo.
A Calatafimi, in provincia di Trapani, paese natale di Paolo Fiorello, i funerali si terranno invece mercoledì alle ore 16.
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