Bancarotta: condannati a Vibo Etty Mancini e Pino Rito
I due coniugi imprenditori ritenuti responsabili nell’ambito dell’operazione “Dura Lex” a seguito del fallimento del negozio di alta moda
Tre anni e tre mesi per Concetta Mancini per i reati di bancarotta per distrazione e bancarotta documentale, e 2 anni e 10 mesi per l’imprenditore Giuseppe Rito, ritenuto colpevole del reato di bancarotta per distrazione. Prescritti alcuni reati di natura fiscale contestati a Concetta Mancini, detta Etty. Questa la sentenza del gup del Tribunale di Vibo Valentia, Gabriella Lupoli, al termine del processo con rito abbreviato (che è valso nei confronti dei due imputati uno sconto di pena pari ad un terzo) nato a seguito dell’inchiesta della Guardia di finanza denominata “Dura Lex”, condotta nel 2011 con il coordinamento della Procura di Vibo Valentia.
Quale pena accessoria, il giudice ha condannato Etty Mancini a 5 anni di interdizione dai publbici uffici ed al pagamento delle spese legali per la parte civile. Condanna anche al risarcimento del danno, da liquidarsi in separata sede, nei confronti della costituita parte civile, ovvero la curatela fallimentare rappresentata dall’avvocato Enzo Cantafio.
Nel mese di novembre il pm, Barbara Buonanno, aveva chiesto 4 anni e otto mesi per l’imprenditore Giuseppe Rito, e 5 anni e quattro mesi per la coniuge Concetta Mancini.
La coppia, a seguito del fallimento del negozio di alta moda “Etty Mancini”, avrebbe utilizzato altre imprese del gruppo imprenditoriale di famiglia allo scopo di sottrarre disponibilità ed altre utilità all’apprensione degli organi concorsuali, creando dunque un danno rilevante per i creditori, tra cui l’Erario, per un importo superiore ad un milione di euro.
All’epoca dei fatti, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza sequestrarono i compendi aziendali della società “E. T. Moda Faschion Srl” e della ditta individuale “Rito Giuseppe”, nonché conti correnti, conti di deposito, beni immobili, beni mobili registrati. Sotto sequestro finirono anche 200.000 euro e diversi immobili intestati a Concetta Mancini, legale rappresentante pro-tempore della “Etty Mancini Moda Srl”. Beni il cui valore ammontava a circa 2.700.000 euro.