venerdì,Novembre 1 2024

Minacce di morte al parroco di Favelloni, avviate le indagini

Don Andrea Campennì ha denunciato un suo concittadino per calunnie, offese e atti persecutori che andrebbero avanti da due anni. «Mi ha reso la vita insopportabile» ha detto. Solidarietà dal sindaco

Minacce di morte al parroco di Favelloni, avviate le indagini
Don Andrea Campennì

Minacce di morte, calunnie, offese, comportamenti persecutori reiterati.
Sono questi i reati che vengono ravvisati nella denuncia presentata dal parroco
di Favelloni, frazione di Cessaniti, don Andrea Campennì. Un esposto che il
sacerdote ha presentato ai carabinieri della locale Stazione nei confronti di
un suo concittadino che lo avrebbe ripetutamente vessato fino ad arrivare a
minacciarlo verbalmente di morte.

Don Andrea, raggiunto telefonicamente, si è detto provato per l’intera
vicenda ma deciso ad andare avanti: «Prima come prete e poi come uomo ho
riflettuto abbastanza prima di compiere questo passo dopo due anni e più di
persecuzione con tantissimi episodi gravi e molto tristi. Il Vangelo –
evidenzia – ci invita a perdonare, come ho fatto tantissime volte, ma anche ad
ammonire chi sbaglia. Se non sappiamo unire la compassione alla giustizia,
finiamo per essere inutilmente severi e profondamente ingiusti. Molti possono
pensare che la misericordia sia un permettere tutto, quasi disinteressandosi
della vita dell’altro. Ma questa non è la misericordia evangelica, che invece
si confronta con la vita dell’altro, che ha a cuore la storia degli
uomini non invece sfruttare gli uomini».

La vicenda è stata denunciata nel dettaglio ai militari dell’Arma che stanno
proseguendo con le indagini concentrandosi soprattutto sulle questioni che
riguardano l’oratorio. «L’ho fatto – ha spiegato don Campennì – perché amo il
mio essere prete perciò mi voglio sentire libero di operare nella mia comunità
e non intimorito ad esprimere al meglio quello che Dio vuole trasmettere alla
comunità attraverso di me. Nessun uomo può fermare l’opera di Dio. Non voglio
essere un prete chiuso per paura o preoccupazione ma un prete libero con tutte
le energie che può avere un prete giovane».

E ancora, «un’altra motivazione di questo mio passo è stata preservare tutti
coloro che stanno intorno a me, tra cui i miei ragazzi annessi all’oratorio. Io
sono stato prete paziente, i miei ragazzi non sono preti e non voglio vederli
perdere la pazienza per difendere il suo parroco». Nel dettaglio della denuncia
spiega: «ho denunciato per minacce di morte, calunnie, offese, comportamento
persecutorio reiterato, l’intento di costui è di infondere in me timore, ansia e
preoccupazione al punto che non mi permette di svolgere la mia vita quotidiana
umana e sacerdotale. Le vessazioni subite danneggiano la mia incolumità che mi
porta ad un regime di vita insopportabile. Si sono verificati tantissimi
episodi gravi, ma ora basta».

Il pensiero rimane fisso sulla comunità da lui spiritualmente guidata: «i
miei parrocchiani non c’entrano nulla,  non voglio che passi un brutto
messaggio sulla comunità. Non vado via per paura. Sulle minacce non commento ma
si corre un rischio, ovvero quello di inquinare un ambiente sereno, costruito
con fatica da anni di lavoro. Abbiamo e stiamo investendo tanto, forse al di là
delle nostre forze, per creare una struttura bella per i nostri ragazzi come
l’oratorio e non saranno questi episodi a farci scoraggiare o impaurire. Noi
andremo comunque avanti».

Dalla parte del religioso si è apertamente schierato il sindaco di Cessaniti,
Francesco Mazzeo. «Queste intimidazioni sono da condannare senza se e senza ma,
ed ogni forma di violenza, anche verbale, deve essere condannata e non è degna
di una moderna società civile. Come istituzione sono vicino a don Andrea e sono
certo che non si lascerà intimidire nella sua opera sacerdotale. Non possiamo e
non dobbiamo – ha aggiunto il primo cittadino – sottovalutare questi aspetti e
comportamenti perché la maturità di un paese si vede anche dalla reazione a
certe dinamiche che devono essere estirpate dal nostro contesto». Come ribadito
a più riprese dal sindaco, il parroco rappresenta «un pilastro fondamentale ed
indispensabile per tutti noi e continuerà ad esserlo per tanto tempo ancora».

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