Narcotraffico: “Giardini segreti”, nove condanne per i vibonesi
L’inchiesta della polizia e della Dda di Catanzaro è nata anche grazie alle dichiarazioni del collaboratore Emanuele Mancuso
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Nove condanne e due assoluzioni del gup distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, nel giudizio con rito abbreviato del processo nato dall’operazione antidroga denominata “Giardini Segreti”. Questa la sentenza: Emanuele Mancuso, di 32 anni, di Nicotera, 4 anni e 11 mesi di reclusione (il pm della Dda, Annamaria Frustaci, aveva chiesto 4 anni e 8 mesi); Giuseppe Navarra, di 29 anni, di Rombiolo, 6 anni e 10 mesi (7 anni e 4 mesi chiesti dal pm); Giuseppe Franzè, di 33 anni, di Stefanaconi, 6 anni e 10 mesi (7 anni e 3 mesi di reclusione la richiesta del pm); Giovanni Battaglia, di 34 anni, di Nicotera, 6 anni e 10 mesi (7 anni e 6 mesi la richiesta del pm); Cesare Costa, di 39 anni, di Nicotera, assolto per non aver commesso il fatto (7 anni la richiesta del pm); [Continua]
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Francesco Costa, di 36 anni, di Nicotera, 6 anni e 8 mesi (7 anni la richiesta del pm); Giuseppe De Certo, di 27 anni, di Nicotera, 4 anni e 3 mesi (7 anni e 4 mesi chiesti dal pm); Francesco (Ciko) Olivieri, di 34 anni, di Nicotera, 6 anni e 10 mesi (7 anni e 5 mesi chiesti dal pm); Valentin Cirpian Stratulat, di 22 anni, residente a Nicotera, 7 anni e 2 mesi (7 anni e 5 mesi chiesti dal pm); Pantaleone Perfidio, di 33 anni, di Nicotera, 7 anni e 2 mesi (7 anni e 3 mesi chiesti dal pm); Giuseppe Olivieri, di 37 anni, di Nicotera, assolto per non aver commesso il fatto.
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A capo del gruppo, secondo l’accusa, insieme ad Emanuele Mancuso (attuale collaboratore di giustizia e figlio del boss Pantaleone Mancuso, detto l’Ingegnere), con un ruolo di spicco nella compagine dedita al traffico di marijuana ed alla sua produzione ci sarebbe stato anche Giuseppe De Certo. Fra i principali acquirenti di marijuana, a sua volta da piazzare fuori dalla provincia di Vibo, gli inquirenti ritengono di aver individuato Giuseppe Franzè. Francesco Olivieri, detto “Cicko” (autore della sparatoria del maggio 2018 costata due morti a Nicotera e tre feriti a Limbadi) avrebbe quindi individuato nell’estate del 2015 il terreno (fra Nicotera e Joppolo) su cui avviare la piantagione, realizzando l’impianto di irrigazione e curato le operazioni di coltivazione della marijuana.
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Per altra coltivazione individuata nell’agosto del 2015 in una casa popolare abbandonata – di fronte l’abitazione della nonna di Emanuele Mancuso – in via Foschea a Nicotera rispondevano invece Emanuele Mancuso, Francesco Olivieri, Giuseppe Navarra e Giuseppe Franzè, con quest’ultimo accusato di aver poi acquistato lo stupefacente per piazzarlo. L’operazione è stata condotta sul campo dalla Squadra Mobile di Vibo Valentia.
Impegnati nel collegio di difesa gli avvocati: Francesco Schimio (per Valentin Stratulat e per Giuseppe Olivieri, quest’ultimo già condannato per l’omicidio Timpano in spiaggia Nicotera), Antonia Nicolini (per Emanuele Mancuso), Daniela Garisto (per Giuseppe Navarra), Francesco Sabatino (per Cesare Costa), Francesco Capria, Vincenzo Galeota, Stefano Sambugaro.
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