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‘Ndrangheta: i Fiumara ed i traffici di droga fra Pizzo, Francavilla e Lamezia

L’operazione “Crisalide” contro i clan lametini svela pure i collegamenti con il Vibonese per lo spaccio di stupefacenti ed il rifornimento di esplosivi

‘Ndrangheta: i Fiumara ed i traffici di droga fra Pizzo, Francavilla e Lamezia

Tocca da vicino anche Pizzo Calabro l’operazione “Crisalide” che ha colpito duramente i clan Cerra, Torcasio e Gualtieri di Lamezia Terme. La città di Pizzo viene infatti citata nel decreto di fermo della Dda di Catanzaro non solo perché il clan Cerra-Torcasio-Gualtieri aveva deciso proprio qui di assaltare con una rapina il locale Ufficio postale (LEGGI QUI: Rapina alle Poste di Pizzo: la mano della ‘ndrangheta di Lamezia dietro il colpo), ma anche perché sede di rifornimento di sostanze stupefacenti e zona di spaccio persino per i lametini.

A dettare “legge” a Pizzo Calabro nel campo degli stupefacenti, secondo le risultanze investigative sarebbero stati i Fiumara di Francavilla Angitola, con diramazioni anche a Lamezia Terme in località Capizzaglie, tanto che fra gli arrestati nell’operazione odierna figura pure il campione di biliardo Danilo Fiumara di 27 anni. 

“Danilo Fiumara è il figlio di Franco Fiumara di Pizzo Calabro – spiega ai magistrati il pentito Luciano Arzente – ed è nipote di Fiumara Raffaele e Danilo Fiumara che sono della zona di Pizzo anche se il mio amico Danilo Fiumara abita a Lamezia Terme”.

Due nomi ben noti alle cronache, quelli di Raffaele Fiumara e del fratello Danilo, quest’ultimo omonimo del nipote.  Raffaele Fiumara, 67 anni, detto “Lello”, di Francavilla Angitola, ha scontato diversi anni di carcere poiché coinvolto nella storica operazione “Pizza Connection” che l’ha visto condannato per traffico internazionale di sostanze stupefacenti messo in piedi fra Italia e Usa insieme agli esponenti del clan Gambino di Jhon Gotti operante a New York.

Da ultimo era stato coinvolto nell’operazione “Neverending” della Dda di Catanzaro e condannato a 4 anni  dal Tribunale di Vibo Valentia per induzione alla falsa testimonianza, con l’aggravante dall’agevolazione mafiosa in favore di Mancuso Pantaleone detto “Scarpuni”, boss di Limbadi e Nicotera Marina.  Nel dicembre del 2016 è stato però assolto dalla Corte d’Appello.

Danilo Fiumara, 47 anni, di Francavilla Angitola, già condannato per associazione mafiosa, si trova invece attualmente sotto processo a Vibo per traffico internazionale di cocaina poiché coinvolto nell’operazione denominata “Overing” scattata nel luglio del 2015. Sia Raffaele Fiumara che il 47enne Danilo Fiumara non risultano comunque indagati nell’ambito dell’operazione “Crisalide”. 

Lo spaccio a Pizzo. Secondo il pentito di Lamezia Terme, Luciano Arzente, il 27enne campione di biliardo Danilo Fiumara in alcuni casi si sarebbe rifornito “di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, da spacciare, a Pizzo dai propri zii Fiumara Raffaele e Fiumara Danilo operanti, negli ambienti della malavita organizzata, nella provincia di Vibo Valentia. Ricordo che in un’occasione – spiega il collaboratore di giustizia – lo zio Raffaele Fiumara, appena uscito dal carcere, nel 2010-2011 oppure 2012, non ricordo con esattezza, consegnò al nipote Danilo Fiumara cinque grammi di cocaina purissima” consegnata poi ad altra persona che avrebbe provveduto “al taglio della sostanza con delle pillole di Artic, un medicinale che prendeva in farmacia. Aggiungo – dichiara Arzente – che già a partire dal 2007-2008, durante il periodo estivo io e Danilo Fiumara ci recavamo a Pizzo per spacciare marjuana dove lui era molto rispettato per la presenza degli zii”.

I Torcasio ed i Fiumara. Il 27enne Danilo Fiumara, secondo il pentito Arzente, fra il 2008 ed il 2010 sarebbe stato inoltre convocato a Capizzaglie di Lamezia Terme da Vincenzo Torcasio il quale “dopo i convenevoli di rito chiese espressamente a Danilo Fiumara di farsi mandare dallo zio Danilo Fiumara sostanza stupefacente del tipo cocaina che gli serviva per lo spaccio in quanto – racconta Arzente – doveva realizzare dei guadagni essendo da poco uscito dal carcere. Ci recammo così effettivamente dallo zio Danilo Fiumara a Pizzo il quale ci disse che poi si sarebbe messo in contatto lui direttamente con Torcasio Vincenzo. So che lo zio Danilo Fiumara si recava spesso a Nicastro anche per andare a trovare i Torcasio a Capizzaglie”.

A rilasciare dichiarazioni sul 27enne Danilo Fiumara e sul suo presunto ruolo nel traffico di stupefacenti, anche i pentiti lametini Luca Piraina, Giuseppe Cappello ed Umberto Muraca secondo i quali il campione di biliardo pur “componente dell’omonima famiglia di Pizzo, vive a Capizzaglie e fa parte del gruppo Torcasio”.

Fiumara e gli ordigni esplosivi di Soriano Calabro. Il collaboratore Luca Arzente ha infine spiegato ai magistrati che il 27enne Danilo Fiumara sarebbe stato “anche in grado di fornire armi e bombe che si procurava in un paesino che credo si chiamasse Soriano. Ricordo specificamente che in un’occasione mi sono recato con Danilo Fiumara a Pizzo nella parte superiore da un ragazzo di nome Salvatore, arrestato più volte, dal quale acquistammo vari petardi anche di grosse entità, le cosiddette “cipolle o caramelle” che potevano anche essere unite per formare ordigni esplosivi da utilizzare per atti intimidatori. In un’occasione Danilo Fiumara aveva a disposizione – conclude Arzente – anche una vera e propria bomba, avvolta con un involucro bianco con una miccia rossa corta, che utilizzammo per un danneggiamento ai danni di una villa. Nel caso di specie la bomba non esplose e rimase vicino al cancello”. Dulcis in fundo, il collaboratore di giustizia ricorda ai magistrati di aver frequentato insieme a Danilo Fiumara pure diverse discoteche nelle quali, però, si sarebbero recati “sempre armati con pistole calibro 7,65”.

In foto dall’alto in basso: l’arrestato Danilo Fiumara, 27 anni, residente a Lamezia; Raffaele Fiumara e il 47enne Danilo Fiumara

 

In relazione all’articolo di cui sopra, dall’avvocato Diego Brancia, riceviamo e integralmente pubblichiamo: 

“Leggo che l’Operazione “Crisalide” contro i Clan Lametini avrebbe svelato “pure i collegamenti con il Vibonese per lo spaccio di stupefacenti”. In verità, quanto pubblicato, appare la conseguenza di una parziale lettura degli atti processuali a disposizione delle Parti, quindi, delle dichiarazioni del Collaboratore di Giustizia Luciano Arzente. Leggo, inoltre, che: “A dettare “legge” a Pizzo Calabro nel campo degli stupefacenti, secondo le risultanze investigative sarebbero stati i Fiumara di Francavilla Angitola, con diramazioni anche a Lamezia Terme in località Capizzaglie, tanto che fra gli arrestati nell’operazione odierna figura pure il campione di biliardo Danilo Fiumara di 27 anni”. Ora, che figuri tra i fermati il campione di biliardo Danilo Fiumara (cl. 1989) è un dato oggettivo, allo stato, non confutabile, ma ciò che risulta fuorviato è che nessuna delle “risultanze investigative” conduca alla circostanza che “a dettare legge a Pizzo nel campo degli stupefacenti” fossero i Fiumara di Francavilla Angitola. 

L’attività investigativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Catanzaro non menziona mai Danilo Fiumara di Francavilla Angitola (cl.1968) tra i soggetti dediti al controllo del mercato napitino dello stupefacente.

Il solo collaboratore Arzente si riferisce ad un incontro avuto a Pizzo (circa nove anni addietro) con il predetto Fiumara (Cl.68) dietro la sollecitazione di Torcasio Vincenzo. Lo stesso collaboratore – per sua ammissione – disconosce il seguito di tale vicenda di cui sarebbe stato mero messaggero. Tali circostanze non assurgono, perciò, neanche al rango di un’ipotesi investigativa (tanto da lasciare fuori dall’inchiesta Danilo Fiumara cl.68).

La posizione del campione di biliardo Danilo Fiumara (cl.1989) è, di fatto, già stata al vaglio del Tribunale del riesame di Catanzaro che ha annullato l’ordinanza cautelare (del 31.01.2017) dell’indagine denominata “Dioniso”, di fatto sovrapponibile (quanto a materiale investigativo) all’attuale denominata “Crisalide” che pure interessa il Fiumara. Le dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia (Arzente compreso) erano già patrimonio conoscitivo di quel compendio di dati. In merito alle accuse mosse al più giovane Danilo Fiumara, attendiamo la celebrazione dell’udienza di convalida per poterle respingere con fermezza”. 

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