Coltivazione di marijuana, la Cassazione annulla condanna per 30enne vibonese
Era stato sorpreso nel 2015 ad irrigare una piantagione di oltre 500 piante di canapa indiana. Rideterminata la pena
La quarta sezione della Suprema Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso presentato dagli avvocati Mario Santambrogio e Francesco Capria, ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro nei confronti di Francesco Olivieri, 30enne di Nicotera.
Quest’ultimo era stato arrestato l’11 luglio 2015 all’esito di un’operazione condotta dalla Squadra mobile di Vibo Valentia, sezione antidroga, che lo aveva colto in flagrante mentre si apprestava ad irrigare una piantagione di marijuana.
In quell’occasione, gli agenti della Squadra mobile, sequestravano oltre 500 piante di canapa indiana, alte oltre due metri, da cui, si era accertato, era possibile ricavare circa 4.267 dosi. Nella stessa occasione venivano rinvenuti una notevole quantità di semi e altro materiale necessario per la coltivazione, pronti per essere utilizzati in terreno limitrofo.
La Cassazione, dunque, condividendo le argomentazioni dei difensori di fiducia riguardanti l’errata determinazione della pena irrogata all’esito del giudizio di secondo grado, si è pronunciata con giudizio rescissorio rideterminando contestualmente la pena in un anno, sei mesi e venti giorni.