Coronavirus, muore a Milano 50enne di Pannaconi
La frazione di Cessaniti in lutto per la prematura scomparsa di Franco Cafaro. Il sindaco: «Il virus l’ha portato via nel giro di poche settimane»
L’emergenza coronavirus colpisce anche il comune di Cessaniti. Nella giornata di ieri è stato comunicato il decesso di Franco Cafaro, morto a Milano a causa del Covid-19. Poco più che 50enne, era originario della frazione Pannaconi. Si era trasferito da tempo al Nord dove lavorava come idraulico e in paese lo ricordano tutti con infinito affetto. Franco Cafaro faceva spesso ritorno a Pannaconi con tutta la famiglia, soprattutto nei periodi di vacanza per poter riabbracciare la mamma e i fratelli. La sua prematura scomparsa è stata accolta con tanta tristezza: «Franco – ha dichiarato il sindaco Francesco Mazzeo – non avrà un funerale e non ci sarà nessuno a vegliare sulla sua salma e questo, come se non bastasse, aggiunge altra disperazione». [Continua dopo la pubblicità]
Il dolore della comunità di Pannaconi
Un dolore difficile da metabolizzare, provato da centinaia e centinaia di famiglie italiane costrette ad affrontare lutti improvvisi. In Lombardia, purtroppo, sono storie divenute all’ordine del giorno: «Per chi pensa che il virus uccida solo le persone già affette da altre patologie, è giusto far sapere che Franco era sano e nel giro di due settimane il virus l’ha portato via a poco più di 50 anni», ha fatto presente il primo cittadino.
Nell’esprimere vicinanza alla famiglia, il sindaco ha poi commentato: «Auspico che questo tragico evento sia da monito per tutti coloro che sottovalutano il rischio del Covid-19. A tutta la famiglia Cafaro, alla moglie Silvia ed ai figli Marco e Stefano il cordoglio dell’amministrazione comunale di Cessaniti e di tutta la comunità».
La quarantena obbligatoria
Intanto, sul fronte della prevenzione e contenimento dei contagi, il sindaco ha emesso undici ordinanze contingibili e urgenti di quarantena obbligatoria. I provvedimenti sono stati recapitati nei confronti di altrettante persone dimoranti all’interno del territorio comunale: «Nulla di personale nei confronti di nessuno, ma il mio ruolo istituzionale di tutela della salute di tutta la comunità me lo impone».
Le ordinanze riguardano residenti nelle diverse frazioni: «alcuni nominativi sono stati indicati dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asp, altri dal Dipartimento Salute della Regione Calabria e altri ancora segnalati dalle forze dell’ordine in quanto fuori casa senza valido motivo». L’invito del primo cittadino è quindi quello di restare a casa.
- Tags
- coronavirus