Nuovo ospedale di Vibo, il prefetto convoca un vertice sul mancato avvio dei lavori
L’incontro coinvolgerà il sindaco, dirigenti regionali e sanitari e la società concessionaria dei lavori. L’iniziativa accolta positivamente dalla Cgil vibonese: «Finisce il calvario delle sette chiese»
«La costruzione del nuovo ospedale di Vibo Valentia ritorna nell’agenda istituzionale del nostro territorio. A sancirlo, nero su bianco, la convocazione a firma del prefetto Guido Longo. Al quale, come Cgil, rivolgiamo pubblicamente i doverosi ringraziamenti per aver sollecitamente dato seguito alla nostra formale richiesta di incontro con tutti i livelli, tecnici e politici, interessati al procedimento».
A riferirlo è la segreteria provinciale della Cgil di Vibo Valentia che esprime soddisfazione nel prendere atto della convocazione, per mercoledì 17 maggio alle ore 11, alla Prefettura vibonese di un incontro avente all’Ordine del giorno “Avvio lavori nuovo ospedale” che vedrà coinvolti il sindaco di Vibo Valentia, Elio Costa, il dg del dipartimento Lavori pubblici della Regione Calabria Domenico Pallaria; il Delegato regionale alla sanità Franco Pacenza; il direttore generale dell’Asp di Vibo Angela Caligiuri; l’amministratore delegato della società concessionaria, Vibo Hospital Service Spa, Olivato.
«Finalmente – scrive la Cgil -, finisce il calvario delle sette chiese, dove spesso ci siamo imbattuti, e si farà un chiaro punto sullo stato dell’arte, avendo a definire un preciso cronoprogramma per la realizzazione della fondamentale opera. È necessario porre la parola fine ai continui ritardi e rinvii per l’avvio dei lavori, assumendo, ognuno per le proprie responsabilità, gli impegni necessari per garantire ai cittadini livelli dignitosi di assistenza sanitaria ed ospedaliera».
Il nuovo ospedale di Vibo Valentia, per il sindacato, «rappresenta un valore aggiunto nella socializzazione degli investimenti, con una considerevole spesa pubblica, a coefficiente multiplo, per la ricaduta economica e sociale sul territorio e per l’efficientamento del servizio sanitario pubblico. Un’iniezione di fiducia per risalire la difficile condizione che il territorio sta attraversando e per la quale, come Cgil, continueremo ad impegnare i necessari sforzi in una civile battaglia per la contrattazione per lo sviluppo».