Interdittive antimafia: Consiglio di Stato respinge appello di una ditta vibonese
I giudici amministrativi di secondo grado confermano la decisione del Tar di Catanzaro presa in fase cautelare
Respinto dalla terza sezione del Consiglio di Stato l’appello proposto dalla “Project Costruzioni Generali Infrastrutture Srl”, impresa di costruzioni con sede a Vibo Valentia, contro il Ministero dell’Interno per la riforma dell’ordinanza cautelare del Tar di Catanzaro e finalizzato ad ottenere la sospensiva di un’interdittiva antimafia emessa dal prefetto di Vibo Valentia. L’interdittiva era stata comunicata nell’agosto dello scorso anno al Comune di Stefanaconi. Per i giudici amministrativi di secondo grado, la prognosi della Prefettura si basa su “due elementi fondamentali che non risultano superati dai motivi d’appello: l’esistenza di strettissimi legami parentali con soggetti vicini ad ambienti mafiosi e la sussistenza sino al recente passato di cointeressenze economiche con tali soggetti, non neutralizzabili, quanto meno nella logica della prevenzione antimafia, a mezzo di mere operazioni societarie di compravendita di quote”. Per tali motivi il Consiglio di Stato ha respinto l’appello dell’impresa e condannato l’appellante alla refusione delle spese di lite.