Campetto polisportivo a San Costantino: «E’ sempre più emergenza degrado»
Dagli atti vandalici all’incuria, un centro per lo sport abbandonato. L’associazione briaticese “Dopo mamma e papà”, nell'ambito di progetti sulla genitorialità, solleva il problema: «A rischio l’incolumità dei bambini, s’intervenga»
Una struttura dedicata allo sport progettata e concretizzata. Poi, inspiegabilmente, lasciata morire. Si tratta del campetto polisportivo di San Costantino di Briatico, centro ormai nel completo degrado, dove insidie e pericoli continuano a palesarsi agli utenti, soprattutto bambini che lì si recano per giocare.
Il problema è stato sollevato in seno ai corsi di genitorialità dell’associazione “Dopo mamma e papà”. Il sodalizio briaticese, presieduto da Teresa Scarmato, tenta di offrire tramite la consulenza di personale specializzato, un valido aiuto alle famiglie che quotidianamente si confrontano con temi quali rapporto genitori-figli, tossicodipendenza, cyber-bullismo. L’educazione delle nuove classi generazionali, tuttavia, non può discostarsi dalla realtà circostante. Nel degrado e nell’incuria che “impreziosiscono” l’impianto, nonostante le raccomandazioni dei genitori e qualche tirata d’orecchio, i ragazzi continuano a ritrovarsi, a giocare a pallone sprezzanti dei rischi. La Scarmato ha rimarcato il problema “sicurezza”: «E’ una vergogna ma anche noi, come cittadini, siamo responsabili. Siamo stati menefreghisti e non ci siamo per nulla interessati, se non con qualche sporadica denuncia dal basso, del progressivo stato di abbandono che ha divorato il campetto».
La struttura, di proprietà della Provincia, è stata inaugurata nel 2005. In poco tempo divenne punto di riferimento quanto per i giovani quanto per le scuole. All’interno era possibile svolgere più attività sportive: calcetto, tennis e pallavolo, con tanto di attrezzatura. Gli atti vandalici e il lento saccheggiamento che ne seguì, invece, cambiarono lo scenario: «Ho incontrato il sindaco Andrea Niglia (nonché presidente della Provincia) in Comune – riporta il presidente Teresa Scarmato – e da parte sua c’è stata ampia disponibilità al dialogo. Di più. Nel consulto ha assicurato l’impegno per una richiesta all’ufficio tecnico ed eventuale sopralluogo».
Un passo in avanti in attesa di una bonifica: «In attesa dell’agognato ripristino – aggiunge – urge impedirne l’ingresso. Chiuderlo momentaneamente in attesa – si spera– che lavori ad hoc ne permettano la restituzione ai cittadini».