‘Ndrangheta: ecco i beni sequestrati al clan dei Piscopisani – Video
Indagine della polizia che ha accertato la sproporzione dei redditi dichiarati con i beni posseduti. “Sigilli” anche al locale “Mamma non vuole” di Vibo
Costituisce il frutto di accertamenti patrimoniali ad opera della polizia il sequestro per complessivi due milioni e mezzo di euro eseguito nei confronti di alcuni degli indagati dell’operazione “Rimpiazzo” contro il clan dei Piscopisani. Le indagini hanno permesso di riscontrare l’esistenza di una totale sproporzione tra i redditi dichiarati e i patrimoni effettivamente ricevuti. Alcuni degli indagati sono risultati titolari di beni il cui valore era totalmente sproporzionato e che si ritengono acquisiti mediante l’impiego di risorse economiche derivanti dalle attività illecite. [Continua dopo la pubblicità]
Sotto sequestro: le quote della “Ridatele sas” riconducibili a Giovanni Battaglia, 37 anni, di Piscopio, detenuto; numerosi fabbricati e terreni, nonché l’intero patrimonio aziendale della “Brogna Auto” sita a Vibo Valentia e di proprietà di Giuseppe Brogna, 62 anni, detenuto; un appartamento e diversi terreni a San Gregorio d’Ippona riconducibili a Stefano Farfaglia, 37 anni, detenuto; alcuni fabbricati, nonché l’intero patrimonio aziendale del panificio “San Pio” di Ionadi riconducibili a Nazzareno Fiorillo, 55 anni, detenuto ed indicato quale capo del “locale” di ‘ndrangheta di Piscopio;
diversi appartamenti ubicati nelle province di Vibo e Bologna intestati a Maria Concetta Fortuna, 62 anni, di Piscopio; il Baretto sito a Piscopio in piazza San Michele di proprietà di Nazzareno Galati, 31 anni, di Piscopio; il locale “Mamma non Vuole” sito a Vibo in piazza Morelli di proprietà di Benito La Bella, 32 anni, di Piscopio. Allo stesso La Bella sono stati sequestrati un’autovettura e un appartamento.
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