Addio a Vittorio Arcella, “migrante culturale” tra Stefanaconi e la Toscana
Il “professore” è scomparso nei giorni scorsi mentre si trovava ricoverato in ospedale a Sesto Fiorentino a seguito di un malore. Fu animatore culturale e amministratore locale nel Vibonese e nella sua città d’adozione
È scomparso nei giorni scorsi in ospedale a Sesto Fiorentino, dove si trovava ricoverato in seguito ad un malore, Vittorio Arcella, 80 anni, insegnante in pensione originario di Stefanaconi, nel Vibonese, e da tempo trasferitosi nella cittadina in provincia di Firenze dove aveva ricoperto incarichi pubblici ed era molto impegnato nel sociale. Lascia la moglie, Costanza Librandi, e i figli Caterina, Paola e Michele.
Molto conosciuto a Stefanaconi, dove faceva spesso ritorno, Arcella viveva stabilmente in Toscana dai primi anni ‘90. Dopo aver conseguito la licenza ginnasiale al liceo “Michele Morelli” e poi il diploma magistrale all’istituto “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, nel 1961, dopo un breve periodo di precariato, ottenne in Lombardia la cattedra di insegnante titolare.
Nel 1968 rientrò in Calabria e venne inserito dal Provveditorato agli studi nei ruoli di insegnante titolare nelle classi differenziali. Nel 1975 venne traferito a Stefanaconi dove per 15 anni insegnò da titolare. Nel ’90, come detto, si trasferì in Toscana per insegnare a Firenze e Sesto Fiorentino.
Da sempre impegnato nel sociale e in politica, fu promotore a Vibo Valentia del sindacato degli inquilini (Sunia) e venne nominato componente della Commissione assegnazione alloggi comprensoriale con sede a Catanzaro. A Sesto Fiorentino venne eletto consigliere comunale nel 1995 e restò in carica fino al 1999. Venne poi nominato componente del direttivo dell’Istituto storico della Resistenza della Provincia di Firenze. Collaborò inoltre con l’Arci di Firenze e fu componente del coordinamento di Sesto Fiorentino con il ruolo di responsabile del settore “Scuola e solidarietà”. In questo settore organizzò il doposcuola di sostegno per gli alunni delle scuole medie inferiori “Don Milani”.
Vittorio Arcella può, a buon diritto, essere considerato un “migrane culturale”, perché da sempre impegnato a promuovere attività culturali di base e di crescita umana e civile. La sua ultima pubblicazione, data alle stampe nel 2013, non a caso, si occupa del fenomeno migratorio. Si tratta del saggio “Migranti tra eroismo e utopia. I flussi migratori visti da Sud” nel quale l’autore si pone “l’obiettivo di contribuire alla conoscenza del fenomeno migratorio e stimolare le classi dirigenti a scelte e comportamenti dignitosi e rispettosi dei diritti umani”.
Arcella è stato ricordato a Sesto Fiorentino nel corso dell’ultimo consiglio comunale durante il quale è stato osservato un minuto di raccoglimento in sua memoria. «Lo ricordo come un uomo dai modi gentili – ha detto il presidente dell’assemblea Ivan Moscardi -, era arrivato alla metà degli anni ottanta da Stefanaconi in Calabria ed è stato grazie a lui che il Comune ha firmato il patto di gemellaggio con Stefanaconi». Un ricordo è stato formulato anche dai consiglieri Antonio Sacconi e Andrea Guarducci.
Una messa in suo suffragio sarà celebrata per volere della sorella Maria Cristina Arcella e del cognato Domenico Penna, martedì 4 aprile alle 18 nella chiesa di Santa Maria Ausiliatrice a Vibo Valentia.