Sequestro dell’ex Statale 110: metafora di un territorio ormai al tappeto (VIDEO)
I lavori di ripristino saranno a carico della Provincia che non ha le risorse necessarie e reclama l’intervento della Protezione civile. Intanto cittadini e amministratori esasperati preannunciano nuove battaglie
Un film già visto. Una strada sequestrata, automobilisti infuriati. Scoppia di nuovo il malcontento dei cittadini dei centri dell’Angitolano dopo il sequestro dell’ex strada statale 110, da ieri chiusa al traffico.
Un’arteria di fondamentale importanza nuovamente interdetta e tre funzionari della Provincia di Vibo Valentia indagati. Metafora di un disastro aggravato dagli effetti nefasti della riforma Delrio che ha spogliato gli Enti locali di risorse e capacità d’intervento. In località Giglioli-Rocca, nel Comune di Maierato, dove il 31 marzo dello scorso anno si era registrato il cedimento di parte della carreggiata, il transito veicolare è ormai off-limits e le proteste incalzano. Davanti ai due blocchi di cemento che delimitano 800 metri di strada un via via di auto e camion.
Sequestrato tratto dell’ex Statale 110 a Maierato: ci sono tre indagati (NOMI)
“E adesso da dove vado?”. Se lo chiede un autotrasportatore costretto a fare dietro front per raggiungere Monterosso Calabro attraverso un lungo e tortuoso percorso alternativo. E’ proprio il centro dell’entroterra vibonese, il paese maggiormente isolato. «Forse non hanno capito la gravità di questa decisione – commenta il sindaco Antonio Lampasi, precipitatosi alla Provincia per fare il punto con gli uffici preposti -, il problema è che con la strada hanno sequestrato anche i cittadini di intere comunità». Quelle stesse comunità che lo scorso anno erano scese in strada per protestare e che avevano ottenuto dopo 20 giorni d’interdizione la riapertura dell’arteria.
«Non si esclude che questa nuova chiusura provochi altre proteste», avverte il primo cittadino. Accanto al sindaco c’è Aldo Farina, attivista del comitato civico “Strade nuove”, secondo il quale le strade alternative sono ancor più precarie dell’arteria posta sotto sequestro. «Siamo di fronte a una situazione paradossale – spiega – in cui un atto teso a prevenire un pericolo ne crea uno maggiore».
Mani legate. Al terzo piano della Provincia è tornato l’ex capo dell’ufficio tecnico Giacomo Consoli, da qualche tempo in pensione. Quest’ultimo, insieme ai colleghi Francesco Tulino e Antonio Francolino, è indagato dalla Procura di Vibo Valentia per la frana sulla ex Statale 110. Gli si contesta anche di avere “attentato alla sicurezza dei trasporti”. «D’altro canto, senza mezzi e risorse per operare – spiega – avevo le mani legate».
Mastica amaro. Dice: «a questo punto più della metà delle strade provinciali versano in queste condizioni e andrebbero pertanto chiuse». Per intervenire sulla strada posta sotto sequestro il governatore Oliverio aveva promesso un finanziamento, tornato ora alla Regione. «E’ un problema che deve risolvere la Protezione civile cui sono stati affidati 50mila euro per la messa in sicurezza» puntualizza il presidente dell’Ente Andrea Niglia.
Piove sul bagnato. Alla Provincia restano altri problemi: ben 101 strade da gestire delle quali almeno 60 che necessitano di robusti interventi di messa in sicurezza. Servirebbero 30 milioni di euro che, però, non ci sono.