Ammanco milionario alla Provincia di Vibo: processo nuovamente rinviato
L’adesione degli avvocati allo sciopero dei penalisti per protestare contro il disegno di riforma del codice penale e di procedura ha costretto il gup a rimandare tutto a settembre
Se ne riparlerà il 13 settembre per il processo con rito abbreviato relativo al filone principale dell’inchiesta sulla Provincia di Vibo Valentia. Gli avvocati degli imputati hanno infatti aderito all’astensione dalle udienze penali proclamata dalla giunta dell’Unione delle Camere penali per protestare contro le modalità (fiducia) con le quali il Governo ha posto all’esame ed all’approvazione del Senato la riforma del codice penale e di procedura. Il 16 marzo dello scorso anno l’udienza era stata rinviata per un’assenza del giudice dovuta a motivi professionali. Il 22 ottobre scorso, invece, era stato un impegno del pm Michele Sirgiovanni a far slittare la discussione del processo.
Le accuse. In tale filone, l’inchiesta della Procura mira a far “luce” sull’ammanco dalle casse della Provincia di Vibo della somma di un milione e 200mila euro. Dopo il giudizio immediato disposto nel maggio 2013 dal gup su richiesta del pm Michele Sirgiovanni, 6 indagati hanno successivamente chiesto il processo con il rito abbreviato che comporta in caso di condanna lo sconto di pena pari ad un terzo. A ottenere l’abbreviato sono stati: Mirella Currò, 45 anni, di Jonadi; Baldassarre Bruzzano, 49 anni, marito della Currò; Maria Menna, 31 anni, di Vibo Valentia; Valentina Macrì, 31 anni, di Jonadi, entrambe nipoti della Currò; Ulderico Petrolo, 67 anni, di Vibo, ex segretario generale della Provincia; Armanda De Sossi, 64 anni, di Vibo, ex dirigente della Provincia.
Secondo l’accusa, Mirella Currò, dipendente della Provincia, procedendo alla redazione dei titoli di spesa e facendoli sottoscrivere dai dirigenti competenti, li avrebbe trasmessi al sevizio di tesoreria dell’ente. Baldassarre Bruzzano, invece, sarebbe stato il beneficiario dei mandati di pagamento. Così facendo, dalle casse della Provincia, sarebbe stata sottratta la somma di 1.281.595,70 euro. L’ex segretario generale dell’ente, Ulderico Petrolo, è poi accusato di falso per la firma in un mandato di pagamento. Agli atti del processo è stata però acquisita una perizia calligrafica depositata da un perito nominato dal Tribunale come la firma in calce al mandato di pagamento – secondo l’ipotesi accusatoria apposta dal dott. Ulderico Petrolo – non appartiene in realtà all’ex segretario generale della Provincia e non è stata neppure apposta dallo stesso, essendo stata invece falsificata.
Mirella Currò e Baldassarre Bruzzano sono difesi dall’avvocato Guido Contestabile; Armanda De Sossi è difesa dagli avvocati Gaetano Scalamogna, Rocco Barillaro e Domenico Colaci; Maria Menna e Valentina Macrì sono assistite dall’avvocato Vincenzo Trungadi; Ulderico Petrolo dall’avvocato Francesco Gambardella.